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Benzinaio ucciso nel Salernitano, tre arresti

📅 09/07/2007 · 📰 AvvisiSalerno

Null
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AGROPOLI (SALERNO) - Sono stati fermati, nel corso di una indagine che dalla provincia di Salerno si e' estesa al basso Lazio, i tre giovani indiziati dell’omicidio avvenuto ieri sera a Agropoli, in provincia di Salerno, dove durante un tentativo di rapina a un distributore e’ stato ucciso il benzinaio Davide Pecora, di 64 anni. Il primo ad essere catturato dai carabinieri e' stato Antonio De Rosa, 20 anni, incensurato, figlio di un medico molto conosciuto in paese e consigliere comunale dell’Idv. Il ragazzo era stato recentemente assunto al distributore Ip ed e’ sospettato di essere il basista della rapina. Era stato ascoltato la scorsa notte come persona informata dei fatti dal pm di Vallo della Lucania Francesco Rotondo, e durante l’interrogatorio era caduto in numerose contraddizioni. Per gli inquirenti avrebbe agito da basista: con un cellulare avrebbe, tra l’altro, avvisato i due complici al momento della chiusura dell’impianto, alle 21.30. Pochi minuti dopo sarebbero quindi arrivati sul luogo due ragazzi, con i volti coperti da caschi e in sella a un ciclomotore (privo di targa, di proprieta’ di una quarta persona ritenuta al momento estranea ai fatti). Dal filmato delle videocamere di sorveglianza e’ stato possibile ricostruire la sequenza dell'aggressione avvenuta al distributore della IP lungo la statale 267 che porta da Agropoli a Castellabate. Uno dei rapinatori e’ rimasto in sella al motorino, l’altro invece e’ entrato nel gabbiotto impugnando un fucile da caccia. Le riprese si fermano in questo momento, per l'assenza di un punto di osservazione interno. A questo punto e’ solo possibile formulare ipotesi sulla dinamica. Il malvivente ha spianato il fucile imponendo di consegnare l'incasso, una somma consistente, quantificata in circa 10 mila euro. La vittima potrebbe aver cercato di allontanare la canna del fucile, suscitando la reazione del rapinatore, oppure il malvivente, quando il benzinaio ha aperto un cassetto per prendere i soldi, ha temuto che potesse estrarne un’arma, e ha fatto fuoco. Pecora, colpito al petto, e’ morto all’istante, sotto gli occhi della figlia Maria, di 34 anni, che era con lui al momento dell'irruzione dei due. Presi dal panico, i banditi sono scappati senza portare a termine la rapina: le banconote sono state trovate sparse per terra, nel gabbiotto dove e’ avvenuta l'aggressione. Nel tardo pomeriggio i carabinieri hanno fermato a Aprilia, in provincia di Latina, e a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, i due presunti esecutori materiali. Pasquale Giordano, anch’egli ventenne, con lievi precedenti penali, e’ stato catturato nell’abitazione del cognato dove si era rifugiato. Il familiare rischia una denuncia per favoreggiamento. Maurizio Corradino, 22 anni, incensurato, e’ stato individuato e fermato a casa di un conoscente a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. Secondo gli investigatori, a sparare sarebbe stato Giordano mentre Corradino era alla guida del motorino. Le modalita' del tentativo di rapina fanno pensare all'azione di una banda di balordi, che comunque avevano preparato il colpo con un sopralluogo alcune ore prima. I due sono apparsi nervosi, agitati, non si esclude che fossero sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Il gestore del distributore, Giovanni Palumbo, genero della vittima, ha descritto il ventenne fermato, assunto recentemente, come un ragazzo vivace: "Mi era sembrato un furbetto, ma come si puo' esserlo a venti anni", ha spiegato. "Ieri pomeriggio - ha raccontato - il ragazzo era alla pompa di benzina, stava lavorando con noi, come al solito. Gli si sono avvicinati due ragazzi in motorino e tutti e tre hanno chiacchierato a lungo. Io ho notato la cosa, e li ho osservati per un po'. I suoi amici pero' non si sono mai voltati verso di me, pur sentendo il mio sguardo addosso. Un comportamento che mi é sembrato innaturale: e che mi ha subito insospettito". (ANSA)

Fonte: msn.ansa.it

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