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La Chiesa del Cilento festeggia i nonni

Il Vescovo Miniero, nella prima decade di ottobre, presiederà la Celebrazione Eucaristica a Sant’Antuono di Torchiara. Gli anziani hanno ancora una missione da compiere, un contributo da dare

📅 lunedì 28 settembre 2015 · 📰 Spettacoli-EventiCilento

28092015 vescovo miniero vallo
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foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

I nonni in festa. Il 2 ottobre la Chiesa del Cilento festeggerà i suoi nonni. L’Ufficio Pastorale della Diocesi di Vallo della Lucania ha organizzato la festa degli anziani in Sant’Antuono di Torchiara. Il Vescovo Ciro Miniero presiederà la Celebrazione Eucaristica alle ore 18.00.

Nella prima decade di ottobre, fra i sapori e gli odori della stagione autunnale, saranno festeggiati i cilentani avanti negli anni. La Chiesa riconosce e promuove la dignità di chi vive la tarda età e la missione di questi nell’ambito ecclesiale e nel mondo.


L’interesse della Chiesa orientato verso gli anziani non è una novità, precisa il Vescovo Miniero. Tanto è dato rilevare dall’opera preziosa della Chiesa compiuta, nelle pieghe del tempo, in lungo e in largo. Il Documento richiamato del Pontificium Consilium pro Laicis: “La dignità dell’anziano e la sua missione nella Chiesa e nel mondo” vuole sollecitare al rispetto della dignità e dei diritti fondamentali della persona anziana: “…La Santa Sede – che apprezza l'intento di gettare le fondamenta di un'organizzazione sociale ispirata alla solidarietà, nella quale ciascuna generazione apporti il proprio contributo in unità con le altre – desidera collaborare all'Anno internazionale degli anziani, facendo sentire la voce della Chiesa sia nell'ambito della riflessione che in quello delle scelte operative. Richiamando al rispetto della dignità e dei diritti fondamentali della persona anziana, e nella convinzione che gli anziani abbiano ancora molto da dire e possano ancora dare molto alla vita della società, essa auspica che la questione venga affrontata con vivo senso di responsabilità da parte di tutti: individui, famiglie, associazioni, governi e organizzazioni internazionali secondo le competenze e i doveri di ciascuno, e in conformità con il principio importantissimo della sussidiarietà. Solo così, infatti, si potrà perseguire il fine di garantire all'anziano condizioni di vita sempre più umane e di dar valore al suo insostituibile ruolo in una società in continuo e rapido mutamento economico e culturale. Solo così si potranno intraprendere, in modo organico, iniziative volte a incidere sugli assetti socio-economico-educativi per rendere accessibili a tutti i cittadini, senza discriminazioni, le risorse necessarie per soddisfare bisogni antichi e nuovi, per assicurare l'effettiva tutela dei diritti, per restituire ragioni di fiducia e di speranza, di partecipazione attiva, di appartenenza a chi è stato allontanato dai circuiti della convivenza umana. L'attenzione e l'impegno della Chiesa per gli anziani non datano da oggi. Essi sono stati destinatari della sua missione e della sua cura pastorale attraverso i secoli e nelle più svariate circostanze. La “caritas” cristiana ha abbracciato i loro bisogni, suscitando le più diverse opere al servizio degli anziani, soprattutto grazie all'iniziativa e alla sollecitudine di congregazioni religiose e di sodalizi laicali. E il magistero ecclesiale, lungi dal considerare la questione come un puro problema di assistenza e di beneficenza, ha sempre ribadito l'importanza primaria della valorizzazione delle persone di ogni età, richiamando tutti a far sì che la ricchezza umana e spirituale, le riserve di esperienza e di consiglio accumulate nel corso di vite intere non andassero disperse. A conferma di ciò, rivolgendosi a circa ottomila anziani ricevuti in udienza il 23 marzo 1984, Giovanni Paolo II diceva: « Non vi lasciate sorprendere dalla tentazione della solitudine interiore. Nonostante la complessità dei vostri problemi [...], le forze che progressivamente si affievoliscono e malgrado le insufficienze delle organizzazioni sociali, i ritardi della legislazione ufficiale, le incomprensioni di una società egoistica, voi non siete né dovete sentirvi ai margini della vita della Chiesa, elementi passivi di un mondo in eccesso di movimento, ma soggetti attivi di un periodo umanamente e spiritualmente fecondo dell'esistenza umana. Avete ancora una missione da compiere, un contributo da dare ». Ci piace concludere, oltre queste note documentali, con le parole di Papa Francesco: “…Vorrei una Chiesa che sfidi la cultura dello scarto con la gioia traboccante di un nuovo abbraccio tra i giovani e gli anziani! Questo è quello che oggi chiedo al Signore, questo abbraccio!”

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