Ricordando il pittore cilentano Andrea D’Agostino
Ci ha lasciati il primo settembre scorso, all’età di ottant’anni, dopo breve malattia
Era una persona perbene, mite, dall’animo grande, dai sentimenti nobili: sto ricordando il Pittore Andrea D’Agostino.
Era nato a Salento (SA), un delizioso paese del Cilento, dove ho conosciuto mia moglie e dove ho insegnato per molti anni, nella Scuola Elementare.
E’ noto per la sua originale tecnica di pittura, un movimento artistico chiamato “TRIANGOLOMETRISMO” da lui ideato. Questo consiste nel rappresentare “a triangoli” la realtà, con un accostamento di colori molto vivaci, offrendo allo spettatore immagini nuove e originali. Questa tecnica rivela una grande carica
le creature verso il Creatore.
Le sue opere, eseguite con tecniche diverse, sono state esposte molte volte proprio a Salento, durante l’annuale “ FESTA DELLA CASTAGNA “ di metà ottobre, organizzata nei suggestivi vicoli del paese.
L’ho conosciuto in una lontana occasione, tanti anni fa, e mi colpì subito quel suo stile nuovo, “strano”, ricco di colori molto accesi, ma dal linguaggio immediato.
Rispose alle mie domande con cordialità e sincerità, precisando che questa tecnica era legata alla sua personalità e al suo pensiero. La sua personalità era inquieta e pensosa, perché in cerca di una risposta ai problemi esistenziali dell’uomo.
Le sue opere sono esposte in posti pubblici di molte località italiane o appartengono a collezioni private. Desidero ricordare tutte le tavole della VIA CRUCIS presenti nella chiesa conventuale di Santa Chiara in Vallo Scalo (SA). Pluriaccademico, ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi in diversi Concorsi.
Per il suo intenso movimento artistico ha meritato l’inclusione nella “COLUMBIAN” di St. Louis, U.S.A. , quale membro onorario nell’Arte Pittorica. La scrittrice Gianna Pagani Paolino in un articolo sul Triangolometrismo, pubblicato in passato su “Scena illustrata” afferma : “ Lo spazio cosmogonico per il D’Agostino è costituito dalla figura geometrica del triangolo, medium, con cui il Nostro fruga nella anamnesi atemporale della forma organica e inorganica, per ricostruire la nostra genesi. …quelle sfaccettature triangolari sono piaghe della materia. … i vertici sono simboli della nostra idealità “. Adesso le sue opere sono “esposte” anche nell’Aldilà, perché l’Arte è immortale.
Castelnuovo Cilento, 20 settembre 2015
Giacomo DI MATTEO
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