Nel libro di Mimmo Mastrangelo si parla della storica tragedia di Salerno - Potenza del 1963
Lo ricordano come il match della morte quel Salernitana Potenza del 28 aprile del 1963. Per qualche distrazione del direttore di gara, quel pomeriggio il catino del vecchio Vestuti divenne un campo di battaglia. Nel parapiglia generale che si venne a creare perse la vita il tifoso granata Giuseppe Plaitano, ammazzato da un colpo vagante partito dall'arma di un rappresentante delle forze dell'ordine. Il racconto di quella partita è tra le trenta storie che il cronista lucano Mimmo Mastrangelo ha raccolto (dopo essere state pubblicate su Liberazione, Il manifesto, Il Quotidiano della Basilicata, La notizia giornale, Arivista) nel volume da poco uscito per la Valentina Porfidio Editore "Il buco nella rete". Ma tra il dramma al Vestuti di quella domenica di aprile di cinquantadue anni fa (da ricordare che in Italia si votava per il rinnovo delle Camere e anche allo stadio San Paolo di Napoli ci furono gravi incidenti alla fine di un Napoli Modena con gli azzurri che retrocedevano in serie B) e i ritratti, tra gli altri, di Garrincha, Sindelar, Wietz, Barbosa (il portiere più sfortunato della storia del calcio ma di grandissimo talento), Streltov (il fuoriclasse russo finito in un gulag) Caszely (il bomber che non strinse la mano al dittatore Pinochet), si può leggere anche la storia di Miguel Vitulano, il fortissimo bomber scomparso a Livorno nel 2009 che indossò la maglia granata a metà degli anni settanta e rimasto nel cuore dei tifosi locali non solo per i sedici gol che segnò in una sola e sfortunatissima stagione. Mimmo Mastrangelo oltre al calciatore ricorda il Miguel fuori dal campo di gioco, di quando nei pomeriggi in cui non si allenava si fermava a tirare calci, insieme a Marchi, Petraz, Tinaglia, coi ragazzini (l'autore era tra loro) su uno spiazzo sterrato del lungomare di Mercatello. Con la prefazione del giornalista di Avvenire Massimiliano Castellani, "Il buco nella rete" è la narrazione di un calcio-altro che a tratti intercetta gli eventi più importanti del novecento e si incornicia di passioni, aneddoti, poesia, letteratura (Brera, Soriano, Galeano).







