AGROPOLI_ PASOLINI L’ INTELLETTUALE ARTISTA LIBERO DA TUTTI SCHIAVO DI SE’
di Marisa Russo | BlogLargolibro ha voluto commemorare il quarantesimo anno dalla morte di Pier Paolo Pasolini, avvenuta il 2 novembre 1975, dell’intellettuale scrittore, poeta, cineasta, grande personalità molto discussa e poco compresa.
Milena Esposito, con delle affermazioni di tale autore, ha costruito una “lettera aperta” a Pasolini dal titolo “Il Grifone”, il mitico uccello che simboleggia anche l’unione tra terra e cielo con i suoi voli ora bassi, ora elevati, e che, con lo strano ambiguo corpo tra possente materialità e grandi ali che lo innalzano, è indovinato paragone al grande pensatore!
In volo sull’habitat in cui viviamo, sia materiale che sociale, sfigurato e violentato, il Grifone, con sguardo attento, evidenzia le contraddizioni vissute nel sonno della ragione che ci ha condotto in questa deleteria realtà.
Ha dato voce alle sue parole la versatile attrice Biancarosa Di Ruocco, accompagnata dai suoni musicali del bravo Pietro Ciuccio con originali percussioni che hanno creato un’atmosfera surreale, al di là di ogni confine.
Performance Artistiche sono le più idonee a celebrare questo vibrante Artista pensatore!
Ha fatto seguito un dibattito introdotto e condotto dalla chiara Francesca Gaudieri, che, pur nelle espressioni di pensieri di intellettuali attenti, ha rischiato di voler “classificare”, chiudere in rigidi schemi di natura politica, questa personalità analitica, intuitiva e creativa sfuggente ad ogni categoria prestabilita.
Anche solo il suo nome mi fa vibrare d’emozione evocando quanto sapeva trasmettere, non solo con le sue opere, ma in particolare con i suoi incontri culturali che da ragazza seguivo con entusiasmo.
Una serie di combinazioni me lo presentava nel mio cammino esistenziale. Concittadino di mio padre, poiché nacque come lui a Bologna, anche se poi visse a lungo in Friuli, scrisse in tale lingua e si trasferì in varie località, fu a Roma nel nostro periodo romano, quando già da bimba ascoltavo da mio zio, Raffaele Sepe, Presidente della Corte di Cassazione, le disavventure dell’ambiente delle borgate!! Fu a Pesaro alla prima Edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, dove presentò il suo film “Il Vangelo secondo Matteo”, quando da bimba vivevo a Pesaro e con i miei genitori frequentavo già gli ambienti culturali. Ero giunta residente a Napoli quando presentò, se non erro, il film “Decamerone” e lo seguii in una serie di Incontri Culturali nei quali riusciva a formare ed elevare le nostre menti di liceali prima, universitari poi, con il suo alto e libero pensiero sempre pronto a rivedere la sua posizione. Si esprimeva con quella sua particolare voce che acquisiva una musicalità suadente, contribuendo a captare la nostra attenzione. Interessato alla vita sociale, politica, ambientale, elevava il suo profondo pensiero con grande intensità, LIBERO, fuori da ogni “gregge”, pur osservandoli e poi capace di criticarli.
Aveva il fascino di una mente umana con grandi capacità di analisi, di spaziare in vari campi, di trasmettere, cosa rara, con razionalità avvolta da emotività, di adoperare vari mezzi comunicativi artistici.
Espressione del potere della mente e della creatività, rompeva ogni schema precostituito, ogni falsità, ogni apparenza, risvegliava quel quid dell’essere che ogni potere tentava di comprimere ed offuscare per fini prestabiliti.
Faceva paura a tutti i manipolatori delle menti umane ed incoraggiava chi sentiva l’impulso di adoperare le proprie capacità intellettive e creative e si ribellava ad ogni costrizione imposta dal proprio habitat scolastico, “culturale”, familiare!
FU IL MITO DELLE LIBERE MENTI!
Non dimenticherò mai quando, dopo una sua conferenza in un Circolo Culturale del Vomero a Napoli, noi giovani lo accompagnavamo all’uscita facendogli ancora domande con quella fame dei suoi pensieri di cui mai ci saziavamo, pioveva, trovammo ad attenderlo un gruppo di nostri coetanei fascisti che lo presero violentemente ad ombrellate!! Egli, alto ed atletico, non rispondeva, nemmeno si difendeva con una mitezza sconvolgente, forse troppa,……mi turbò molto!!
La sua vita privata, i suoi gusti particolari, l’ambiente di borgata, sì genuino ma spesso violento, non interessava a noi affascinati dal suo pensiero, dalla capacità di comunicare, di smuovere un falso ordine prestabilito! Trovavo le cause anche nella sua vita di adolescente con un padre militare autoritario, ma anche per del tempo in galera per debiti, una madre sottomessa ma forte, che da insegnante fu costretta a fare la cameriera, tante vicissitudini contraddittorie avevano forse acuito le sue contraddizioni esistenziali, ma nello stesso tempo, alimentato la sua mente e la sua emotività in un fertile “terreno” preesistente!
Il giudizio, anche quando si vuole avere la presunzione di tentarlo, su i suoi impulsi istintivi ben oltre l’omosessualità, è ben lontano, oltre, da quello sulla sua mente libera ed affascinante, come è così raro incontrare!!.

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