Salerno, differenziata flop. Tre denunce
Tre Procure sono chiamate a indagare sul primo flop della raccolta differenziata. Al procuratore Giandomenico Lepore, unico capolinea giudiziario di tutti i reati collegati alla struttura di Bertolaso, a Salerno e a Vallo della Lucania è stata presentata la denuncia del Consorzio Salerno 4.
Dopo soli tre mesi e duemila tonnellate, chiude l´impianto di Casalvelino, progettato dieci anni fa, bloccato negli ultimi due da un cavillo che ne impediva il collaudo, avviato in esercizio provvisorio: ora nuovo stop, manca la proroga di altri sei mesi. «Mi sento come Cristo tra Erode e Pilato, lo staff di Bertolaso mi dice che tocca alla Regione e la Regione mi ha appena assicurato che non ha competenza», torna a Pollica esausto Erminio Signorelli. Inutile missione fra Salerno e Napoli.
Non si arrende, però. «Ho scritto a Bertolaso: mi dica dove i 49 Comuni, tutti virtuosi, con il 40 per cento di differenziata, devono mandare il materiale secco da riciclare. Ho chiuso tutto, 49 camion alle porte, 15 dipendenti in strada». L´ha seguito il direttore dell´impianto, Giuseppe Santoro, architetto. In tre mesi duemila tonnellate fra plastica, vetro, alluminio, carta. La Regione era già intervenuta con Bassolino per sbloccare l´impianto nel maggio 2008 finanziato con fondi europei Por, dopo le rivelazioni “Repubblica”. Fu decisivo il suo intervento per liberare un impianto da 12mila tonnellate annue di rifiuti secchi da tutta la fascia costiera da Agropoli a Camerota e l´interno fino a Piaggine, una zona molto vasta. «Il consorzio chiese la procedura ordinaria, ottenne intanto ad ottobre l´esercizio provvisorio che deve essere rinnovato. Ma non c´è chi mi conceda la proroga». Una storia paradossale di cattiva burocrazia: la differenziata va, ma non c´è chi autorizzi l´impianto a proseguire.
«È l´unico impianto pubblico, capite? Sono concorrente tra i privati che gestiscono tutto. Vorrei vederci chiaro. Vi sono regole ferree e tariffe bloccate invece per le discariche e gli altri impianti, solo dove c´è Bertolaso con l´Esercito fila tutto liscio», protesta Signorelli. Salerno 4 conferisce a “Nappi Sud” di Battipaglia o a “Fondeco” a Polla. Gli altri privati sono “Di Gennaro” a Caivano, “Irside” a Bellona, “Ambiente” a Nola, “Erreplast” a Gricignano, che ha un impianto modello e fa sapere: «Nessun contatto con noi, ma siamo pronti a dare una mano». Critici, ascoltando Signorelli, sembrano i rapporti con i siti salernitani. «Io ho scritto alle tre Procure competenti», avverte Signorelli che non risparmia critiche al Conai. «Nessun intervento finora». Tocca oggi a Nicola Dell´Acqua, “capo missione” del sottosegretario Bertolaso, e alla Regione. Prima i 49 comuni trattavano con i centri privati. «In regime di libero mercato». (LaRepubblica.Napoli,napolionline)
        






