Altavilla, presentazione del libro: “Peregrinando: il viaggio di Don Vincenzino”
“Peregrinando” è stato scritto durante la lunga emigrazione in Germania. Lirica su lirica, quasi a mo’ di anestetico per superare la nostalgia della lontananza dall’amata Trentinara e dell’Italia.
Vincenzo Di Canto non diede modo a familiari e amici di accorgersi di questo suo segretissimo hobby. Quando lo scoprirono fece promettere a Elvia, sua moglie, che avrebbe potuto pubblicare l’intera raccolta solo dopo la sua morte. E così è stato. Già presentato in un’affollata e commovente serata a Trentinara, il suo paese di origine, ora tocca a Altavilla, paese di poeti contadini e dai tanti emigrati in Germania.
L’appuntamento è per l’8 novembre alle ore 18:30 presso la “casa di Carlo” (il locale ricavato dall’ex cinema del paese dismesso con l’avvento della Tv e alla fine degli anni Cinquanta) dove sarà presentato il libro: "Peregrinando: il viaggio di Don Vincenzino", opera di Clavio Vincenzo Di Canto. L’evento sarà introdotto dalla moglie Elvia Monaco e dai cultori di argomenti letterari Fernando Iuliano, Renato Mazzei, Mariasole Nigro e Antonietta Broccoli. Coordina l’evento il giornalista Oreste Mottola con Domenico Monaco, il “contastorie” di Trentinara.
Così la critica d’arte Veronica Grippa ci presenta l’autore; ”Clavio Vincenzo Di Canto, detto Vincenzino, e' nato a Trentinara l'8 luglio 1935. Ha avuto da sempre la passione per Leopardi e Dante. La letteratura e la poesia sono stati i suoi fedeli compagni di viaggio. I versi, le prose le rime lo hanno accompagnato nella quotidianità spesso gelida. " la crisi di valori "spaventava Don Vincenzino più di ogni altra cosa. Un 'intera vita passata tra montagne, ricordi ed emozioni. Interi mesi passati a guardare il mare e a chiedersi il perche' di tanta sofferenza. I libri gli hanno permesso di viaggiare moltissimo, ma l'amore per la sua terra lo ha tenuto sempre ben radicato alle sue origini. Per chi lo ha conosciuto bastera' rileggere qualche verso e il ricordo di lui riaffiorera' con naturalezza, per chi lo incontra oggi, Don Vincenzo sara' l'immagine di un uomo che nelle sue semplicita' ha reso meraviglioso ogni angolo di questo mondo e ogni sfumatura di questo cielo”.







