Salerno: false pensioni, sequestrati conti per 1,6 milioni
Salerno. Nella mattinata odierna, militari della Tenenza di Battipaglia, a conclusione di una delicata e complessa indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Salerno hanno eseguito, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Salerno, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di A. C. di Acerno ed il contestuale sequestro preventivo, nei confronti anche degli altri soggetti indagati, di depositi bancari e postali per un ammontare di € 1.600.000,00. I reati contestati ai soggetti iscritti nel registro degli indagati vanno dalla truffa, alla corruzione, al falso materiale.
La scoperta dell’ingegnosa, e quanto mai consistente, truffa ai danni dello Stato, individuata in un primo momento nell’area Battipagliese, risale alla seconda metà del 2007.
Infatti, attraverso un riscontro tra la documentazione in possesso del Comune di Battipaglia – Settore Politiche Sociali – e la documentazione prodotta dalla Commissione Interdistrettuale per l’Accertamento degli Stati di invalidità Civile della ASL Salerno 2 – Distretto di Battipaglia –, gli investigatori accertavano che, in maniera indebita, diversi soggetti percepivano da tempo, con regolare cadenza mensile, le indennità di accompagnamento normalmente riconosciute agli invalidi civili. 
Ciò era possibile grazie allo stratagemma posto in essere da R.A. il quale, a fronte della percezione di denaro, in qualità di dipendente della ASL Salerno 2 – Distretto di Battipaglia –, utilizzando veri verbali di accertamento degli stati di invalidità relativi ad ignari soggetti, attraverso una composizione fotostatica creava, in favore di diversi soggetti del tutto privi dei requisiti psico-fisici richiesti dalla normativa, altri verbali falsi, che poi provvedeva ad inoltrare all’Ente Comunale di Battipaglia, i cui responsabili, inconsapevoli dello scambio dei nominativi, successivamente, concedevano il proprio benestare alla liquidazione delle somme da parte dell’INPS.
L’individuazione di tale condotta illecita comportava, nel gennaio del 2008, l’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di R.A., il sequestro di somme di denaro per un ammontare di € 400.000 circa oltre che l’iscrizione nel registro degli indagati di un cospicuo numero di “falsi invalidi”.
Nel prosieguo delle attività di indagine, i militari della Guardia di Finanza, attraverso gli strumenti tipici della Polizia Economico-Finanziaria, scoprivano, inoltre, l’esistenza di un flusso di somme di danaro corrisposte, a favore del dipendente dell’ASL di Battipaglia, A.C di Acerno e destinatario dell'ordinanza di custodia cuatelare per un ammontare di oltre € 100.000,00.
L’assenza di un formale rapporto tra i due, che potesse giustificare tale flusso di denaro, induceva gli investigatori a ritenere che le somme stesse costituissero una “retribuzione” per l’attività di falsificazione eseguita in favore di utenti di un differente bacino geografico e che pertanto il fenomeno dei “falsi invalidi” avrebbe potuto riguardare anche altri soggetti residenti nel paese di origine dell'arrestato.
Infatti, analogamente a quanto già emerso precedentemente, il riscontro tra la documentazione in possesso, questa volta, del Comune di Acerno – Settore Politiche Sociali – e la documentazione prodotta dalla Commissione Interdistrettuale per l’Accertamento degli Stati di invalidità Civile della ASL Salerno 2 – Distretto di Battipaglia – permetteva di individuare ulteriori soggetti indebitamente percettori dell’indennità di accompagnamento in un periodo di tempo ampio, a partire dal 2002, coincidente con la data apposta sui primi titoli di credito emessi dalla persona arretata nei confronti di R.A.
Lo sviluppo dell’attività di indagine permetteva di accertare il duplice ruolo, svolto dal destinatario dell'ordianza cautelare (A.C.). Quest’ultimo da una parte si poneva quale “intermediario” nell’attività corruttiva tra il pubblico dipendente ed i soggetti interessati ad ottenere indebitamente l’indennità di accompagnamento, pur privi dei requisiti psico-fisici richiesti dalla normativa.
Dall’altra parte l'arrestato, attraverso la percezione delle indennità accreditate sui propri conti correnti ma formalmente dirette a soggetti a lui legati da vincoli di parentela, diveniva beneficiario delle somme indebitamente erogate alla stregua di tutti gli altri “falsi invalidi”.
 
Fonte Comunicato Stampa Guardia di Finanza di Salerno
        






