La sfida di Tortolani: da 22 giorni è da solo nell’oceano sulla «Città di Salerno»
SALERNO — E' lì da ventidue giorni, solo, in mezzo all'oceano. Lui è lo skipper Gianfranco Tortolani, che a bordo dell'imbarcazione «Città di Salerno», è impegnato nella XIII edizione della Ostar, prestigiosa traversata atlantica in solitario. Punto di partenza: Plymouth, Inghilterra. Punto di arrivo: Newport, Rode Island. Stati Uniti. In mezzo: 2800 miglia. La storica regata si svolge ogni quattro anni. Il 9 maggio scorso lo skipper ha salutato i suoi fans del «Comitato per Tortolani» presieduto da Claudio Tringali e con l'augurio del «buon vento» è partito per raggiungere Plymouth. E' qui che alle 12.30 del 25 maggio dopo il colpo di cannone e il via ufficiale del principe Filippo di Edimburgo, Tortolani, ha preso il largo. Ma come si è svolta, per più di venti giorni, la traversata atlantica? Lo racconta giorno dopo giorno Francesco Benincasa, in costante collegamento satellitare con lo skipper. Durante il primo collegamento radio Tortolani comunica di essere lungo le coste della Cornovaglia. Il primo giugno l'imbarcazione «Città di Salerno», naviga alla media di 8,45 nodi, collocandosi al 14˚posto. Il giorno più difficile è il 2 giugno quando si verifica un'avaria al braccio del pilota automatico che cede il giorno seguente. Tortolani utilizza quello secondario e la traversata continua. Tra venti sfavorevoli e forte preoccupazione per gli iceberg, quelli piccoli, non intercettati dai radar. Ipotizza anche il ritiro ma alla fine non molla. In una comunicazione telefonica dell'11 giugno fa sapere che è «tranquillo e rilassato». Ieri, Tortolani era in ventiduesima posizione a 972 miglia dall'arrivo. Il morale era alto. Manca poco al traguardo.
Stefania Marino







