Ad Amalfi tre giorni di seminario sulla Costiera: Istituzioni e operatori a confronto
Tre giorni intensi di seminario di studi organizzato dal Centro di Storia e Cultura Amalfitana sui “Valori e risorse del territorio amalfitano nel XXI secolo tra degrado e recupero. Paesaggio, agricoltura, biodiversità e turismo strategie gestionali sostenibili e integrate - Istituzioni e operatori a confronto”, si svolgeranno presso la Biblioteca Comunale, la Sala delle Vele dell’Hotel la Bussola e l’Arsenale della Repubblica di Amalfi dal 10 al 12 dicembre 2015, in un confronto tra Istituzioni, associazioni e operatori.
Lo scopo principale, come ha scritto nell'invito il presidente Giuseppe Cobalto, è quello di unire le forze presenti in Costiera amalfitana e “fare in modo da non navigare più a vista e senza rotta nel nostro frammentatissimo arcipelago di Enti Locali, Distretti, Scuola, Associazioni di categoria, Istituzioni culturali e iniziative private”. Il programma, diviso in ben cinque sessioni, tratterà di Paesaggio, beni culturali e turismo; Valori e risorse dell'agricoltura; Programmazione per il territorio; Recupero biodiversità rurali e produzioni locali; Salvaguardia ambientale e turismo.
Oltre ad interventi di professori universitari, amministratori locali, ambientalisti ed esperti, ci saranno momenti dove si scenderà nello specifico di alcuni settori come “Il recupero della biodiversità rurale” con il pomodoro Re Umberto, noto anche come Fiascone, recuperato dall'oblìo dopo più di 100 anni dai contadini di Tramonti, grazie ad un progetto di crowdfunding dell'associazione Acarbio (11 dicembre, ore 15,30 Sala delle Vele, Hotel La Bussola); e l'esempio di tutti coloro che ancora oggi con abnegazione curano i terrazzamenti con la presentazione del volume fotografico di Flavia Amabile (12 dicembre, ore 17,30, Arsenale della Repubblica di Amalfi).
Tanti i temi che affronteranno i partecipanti, spesse volte “protagonisti” di scelte e attività che incidono sull'intera area, fragile idrogeologicamente e ricca di contenuti culturali e ambientali.
Spesse volte però il frammentarismo è causa di disorganizzazione e di mancanza di coordinamento, e così il Centro di Cultura e Storia Amalfitana, che da quarantanni è impegnato in ricerche e studi identitari sui beni culturali e le risorse del territorio, tenterà a più riprese di stimolare il confronto pubblico in vista di una futura cooperazione, indispensabile a partire dal prossimo 2016, anno in cui nel mese di ottobre si svolgerà il III World Meeting on Terraced Landscapes: choosing the future, evento che vedrà protagonista il “paesaggio terrazzato” e dove la Costiera amalfitana avrà un suo ruolo.
Purtroppo però sono tanti i segnali che preoccupano: l’abbandono dei terrazzamenti e la crisi dell’economia agricola, gli incendi che progressivamente divorano il paesaggio Patrimonio Unesco, il dissesto idrogeologico conseguente, il tarlo della deturpazione edilizio-speculativa, la compromessa eco-sostenibilità del turismo, lo squilibrio delle opportunità economiche tra fascia costiera e aree collinari e montane. Il monito e la speranza è quindi quello di” non limitarsi a continuare nel mero sfruttamento delle rendite sulla spinta del vento buono dei nostri retaggi storici, naturali e culturali. La storia della Costa di Amalfi, con le sue cicliche e altalenanti decadenze e riprese, insegna che i venti sono mutevoli e che imparare a governarli è di vitale importanza per il domani di una comunità oggi abbagliata da miraggi di perenne e garantita floridezza”. Occorre quindi cambiare rotta, prima che sia troppo tardi.







