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Cilento, “Visto che non piove…”: “il miracolo della pioggia”. Letteratura e tradizione

📅 domenica 6 marzo 2016 · 📰 CulturaCilento

06032016 festa della madonna
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foto autoredi Giuseppe Conte | Blog

[…]La statua della SS. Immacolata, custodita tutto l'anno dentro un armadio a muro nella sagrestia della chiesa di S. Francesco d'Assisi, il giorno otto dicembre, tutta parata d'ori e di gemme, col manto azzurro di seta stellato d'argento, dopo le solenni funzioni in chiesa, era condotta sul fercolo in processione per le erte vie di Montelusa, tra le vecchie casupole screpolate, pigiate, quasi l'una sull'altra; su, su, fino alla Cattedrale in cima al colle; e lì lasciata, la sera, ospite del patrono S. Gerlando. Nella Cattedrale, la SS. Immacolata avrebbe dovuto rimanere dalla sera del giovedì alla mattina della domenica: due giorni e mezzo. Ma ormai, per consuetudine, parendo troppo breve questo tempo, si lasciava stare per quella prima domenica dopo la festa, e si aspettava la domenica seguente per ricondurla con una nuova e più pomposa processione alla chiesa di S. Francesco. Se non che, quasi ogni anno avveniva che il trasporto, quella seconda domenica, non si potesse fare per il cattivo tempo e si dovesse rimandare a un'altra domenica; e, di domenica in domenica, talvolta per più mesi di seguito. […] Visto che non piove […] Così la SS. Immacolata ritornò, senz'alcun disordine, alla chiesa di S. Francesco d'Assisi dopo dodici domeniche di permanenza alla Cattedrale […]

La nota novella di Pirandello si addensa sul rito di un “pellegrinatio” dai tempi “indefiniti”, condizionato dalla volontà della natura. Nella cultura popolare cilentana, si narra, invece, di siccità che vengono talvolta combattute invocando la Madonna. E mentre la trama delle Tonache di Montelusa spinge ad un imminente rientro, le storie cilentane convergono nel chiedere l’intercessione divina che si concretizza con la discesa della pioggia.

Praticate fin dalle civiltà pre-cristiane, hanno nel tempo mantenuto le proprie caratteristiche. Dal mondo cristiano ne abbiamo ereditato una alta concentrazione soprattutto fino al 1700, secolo a cui si riconducono gran parte delle leggende nostrane.


E dunque, nel Cilento “Visto che non piove…” ci si rivolge alla Madonna. Diverse comunità vantano memorie che si dissolvono tra il tempo e la storia. Nel Cilento Antico, in particolare, si concentrano alcuni aspetti inneggianti alla “venuta della pioggia”. Tra i casi più significativi Casigliano, Lustra e San Mauro Cilento, quest’ultimo particolarmente evocativa.

Casigliano, il 6 Maggio.La piccola comunità stremata dall’assenz adi pioggia invocò la Madonna del Rosario che il 6 maggio fu portata in solenne processione. Il corteo partì dalla parrocchiale e lungo il tragitto fu accolta dall’acqua. Nel luogo ritenuto “del miracolo della pioggia”, esiste una croce a ricordo dell’evento.
Lustra, Santa Maria Vetere. In un anno di siccità, la pioggia tardava a cadere sui campi, quei campi da cui la popolazione traeva il proprio sostentamento: si annunciava una tremenda carestia. I fedeli decisero di organizzare una processione al fine di chiedere l’intercessione della Vergine. Di buon mattino, in devoto pellegrinaggio raggiunsero la chiesetta e le preghiere furono esaudite: alcuni giorni furono caratterizzati dalle abbondanti piogge che rinvigorirono i campi e diedero frutti al raccolto. Era il 24 Aprile e da allora, la stessa data di ogni anno, segna una grande ricorrenza per i lustresi.
San Mauro, la discesa della Madonna. L’origine della festa risale ai primi anni del 1700 e si lega alla “discesa della pioggia”, pare, per volere della Vergine stessa. In seguito ad una persistente siccità che motivava le preoccupazioni della popolazione, la comunità si fece carico di una colletta per garantire il necessario ad una processione. Affidavano così, le loro speranze alla Madonna. Era il Lunedì dell’Angelo, quando la folla partì dalla Cappella della Congregazione dei Sette Dolori, portando in processione l’immagine della Vergine. Un gran numero di fedeli accompagnava il rituale, volgendo lo sguardo alla campagna ormai inaridita: i campi spogli addensavano la fede, muovendo il popolo ad invocare l’intercessione della Madonna. Giunto nei pressi della Chiesa Madre, dedicata a San Mauro, il corteo processionale fu “accolto dalla pioggia” e i sammauresi trovarono riparo nella parrocchiale, insieme alla Madonna. I giorni successivi furono caratterizzati da abbondanti piogge fino alla Domenica successiva quando il sole squarciò il cielo e consentì al popolo di riaccompagnare la statua della Vergine nella sua collocazione abituale. Da allora, di anno in anno, quello che popolarmente è noto come “Lunedì di Pasquetta” segna il giorno della “discesa della Madonna.

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