#8Marzo, ingresso gratuito per le donne al Museo di Paestum
L’8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della donna, il MIBACT ha previsto l’ingresso gratuito a tutte le donne.
Al Museo di Paestum un’occasione straordinaria per scoprire il famoso ciclo scultoreo delle danzatrici provenienti dal Santuario di Hera alla foce del Sele.
Inoltre, alle ore 17:30 “She…note di donne note”, concerto sui miti femminili della musica internazionale, a cura dell’Accademia Magna Graecia.
CONCERTO MITI FEMMINILI DELLA MUSICA INTERNAZIONALE
"In un vecchio baule impolverato ho trovato foto e vecchi dischi in vinile….c’erano tante note e note donne…quelle di Marlene Dietrich o di Edith Piaf, di Whitney Houston e di Liza Minelli, di Mina, di Mia Martini ,di Fiorella Mannoia, di Barbra Streisand, Dalida, Maria Callas e di tante altre che sono diventate “ infinito”…"
Sarah Falanga
In scena, diretta dall'autrice, attrice e regista SARAH FALANGA, la Compagnia Stabile dell'ACCADEMIA MAGNA GRAECIA di Paestum.
Appuntamento al Museo Archeologico Nazionale di Paestum il giorno 8 Marzo 2016, ore 17:30...Non mancate!!
COSTO DEL BIGLIETTO: 9 euro (Spettacolo) + 4 euro (Ingresso e visita al Museo- GRATUITO PER LE DONNE)
Per info e prenotazioni:
-3247472230 / 3393562828
oppure:
-amgproduzioni@hotmail.it
sito web: www.accademiamagnagraecia1.altervista.org
Le danzatrici dell’Heraion
Le danzatrici del Museo di Paestum fanno parte di un ciclo decorativo di circa 12 metope, di cui solo 7 sono leggibili. Ma che cose è una “metopa”? E’ l’elemento decorato della cornice di un tempio dorico che, in questo caso, era dedicato alla dea Hera.
Questo Tempio di Hera (noto appunto come Heraion), si trovava in prossimità della foce del fiume Sele e fu realizzato verso la fine del VI secolo a.C.
Il gruppo di metope esposto nel Museo appartiene a un ciclo decorativo, databile al tardo VI secolo a.C., con episodi sul mito di eroi dell’antichità legati proprio alla dea Hera, dallo stile e dalle forme sinuose e raffinate che le differenziano da altri elementi decorati, presenti sempre nel percorso espositivo, dal carattere più arcaico. Su cinque di queste metope è raffigurata una coppia di fanciulle che avanza verso destra tutte nella stessa posa, mentre su un’altra lastra è rappresentata una sola figura che si volta in direzione delle compagne. Che significato dare a questo gruppo di figure? Le interpretazioni non sono mancate: alcuni hanno pensato che fosse una processione in onore della dea, accompagnata da suoni e danze, come quelle che si svolgevano vicino al santuario; altri hanno letto la scena come la fuga delle figlie di una divinità marina, Nereo, dal luogo del duello fra il padre e Eracle, l’eroe per eccellenza; altri ancora hanno interpretato la raffigurazione come un episodio poco conosciuto della vita di Elena, quando, ancora giovinetta, venne rapita da Teseo. Ma quest’ultima lettura, però, è più difficile da accettare perché Hera è la dea protettrice del matrimonio, e Elena non è stata una moglie molto virtuosa!
Quindi, l’interpretazione più probabile resta quella di una danza rituale in onore della divinità che le fanciulle, nel periodo che precedeva le nozze, svolgevano all’interno del santuario per prepararsi ad affrontare una nuova tappa della loro vita, quella che le avrebbe rese “donne” a tutti gli effetti.







