Con “Furono solo margherite”, Vincenza Riccio ci illumina d'immenso!
di Tonino Luppino | BlogQuando i giovani pubblicano romanzi, saggi e raccolte di poesie, il mio cuore si rallegra e vivo sensazioni vellutate! Nel Cilento dei cento Comuni, a Tortorella, suggestivo centro collinare a pochi chilometri da Sapri, la diciannovenne Vincenza Riccio (nella foto, con il padre Matteo) ha pubblicato il libriccino "Furono solo margherite", edito da "Youcanprint", Tricase (Le), con disegno in copertina di Rosetta Donnantuono: lo trovate su tutti gli store online e nelle librerie!
Vinci, che studia psicologia a Firenze, ha perso la mamma cinque anni or sono, e vive a Tortorella con il papà Matteo e la sorella maggiore Eufemia.
E' una bella storia d'altri tempi, quella raccontata dalla settantatreenne Edith: un bel nome che mi ricorda il titolo d'una canzone dei mitici " Nomadi" del 1985!
Attraverso i ricordi, Edith ripercorre tutta la sua vita, vissuta a Tortorella, con una breve parentesi a Santo Domingo. La storia avvince il lettore pagina dopo pagina, e lo commuove, perchè è piena di buoni sentimenti, dei quali pare che, in questa disastrata società, si sia perso lo stampo.
Mi piace la scrittura di Vinci dal volto solare, perchè è chiara, senza fronzoli. Nelle pagine finali, Vinci ringrazia i nonni Vincenza, Urbano, Eufemia e Vincenzo, che sono stati la sua ispirazione. Le margherite, dunque, le hanno ispirato il titolo." Oggi- osserva Edith, che di margherite ne aveva ricevute migliaia dal marito Gregorio- penso sia il fiore che più mi rappresenta: semplice, delicato e pulito. Non è sfarzoso come le rose, non è elegante come le orchidee, ma è così grazioso ed essenziale". E conclude: "La mia vita fu una margherita, ogni giorno, furono solo margherite!".

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