Passa in consiglio Regionale la legge contro gli autovelox trappola
Niente più autovelox trappola sulle strade di competenza regionale. Lo prevede la legge approvata ieri dal Consiglio regionale della Campania, varata con 40 sì, 2 no e 2 astenuti. La legge proposta dal gruppo di Forza Italia-Pdl, primo firmatario Paolo Romano, introduce la necessità del parere preventivo obbligatorio della Regione per la installazione dei dispositivi, nonchè una serie di requisiti di segnalazione delle postazioni sia fisse (segnali stradali luminosi a messaggio variabile) che mobili (dispositivi di segnalazione luminosi sui veicoli) degli autovelox. Il testo approvato, inoltre, prevede che tra la segnalazione e l’autovelox debba esserci una distanza di quattro chilometri, al fine di garantirne il tempestivo avvistamento. «L’obiettivo della legge — ha spiegato Romano — è quello di ripristinare la corretta ratio della legge sugli autovelox che è finalizzata ad un loro impiego al solo scopo preventivo e per indurre gli automobilisti ad una maggiore consapevolezza e sicurezza». E ancora: «Certo di interpretare il sentire comune, non posso dunque che esprimere la mia più grande soddisfazione per il varo di queste norme, ringraziando anche i colleghi che unanimemente in aula hanno condiviso lo spirito di questa proposta. Voglio augurarmi che il successo di questa iniziativa legislativa - conclude Romano - possa intanto incoraggiare ancor di più le autorità competenti ad intensificare le verifiche sugli impianti esistenti, a nostro avviso quasi tutti fuorilegge, e che si possa procedere a breve, laddove si riterrà opportuno, al loro sequestro » . La legge sugli autovelox è una delle quattro approvate ieri dal Consiglio assieme a quella a firma del capogruppo dei Verdi, Stefano Buono, e del presidente della commissione Ambiente, Michele Ragosta, che disciplina la ricerca e l’utilizzazione delle acque minerali e termali e a quella a firma dei consiglieri della Sinistra Antonella Cammardella, Vito Nocera e Gerardo Rosania, per la prevenzione e la cura del diabete mellito. Il Consiglio, inoltre, ha approvato all’unanimità la modifica dell’art. 55 della legge regionale 30 gennaio 2008 n. 1 in materia di inalienabilità degli alloggi di edilizia residenziale pubblica acquistati da assegnatari o loro aventi diritto con cui «si intende chiarire la portata della norma approvata in Finanziaria stabilendo che gli alloggi e le unità immobiliari di edilizia residenziale pubblica acquistati dagli assegnatari o dai loro familiari conviventi non possono essere alienati per un periodo di dieci anni dalla data di registrazione del contratto di compravendita » come ha spiegato il presidente della Commissione Urbanistica Pasquale Sommese. La legge prevede, inoltre che, decorso il termine di dieci anni, l’assegnatario, o i suoi eredi o legatari possono alienarlo, dandone comunicazione all’ente proprietario dell’alloggio al fine dell’esercizio del diritto di prelazione. «Il termine di 10 anni - ha ricordato Antonio Amato del Pd - è ridotto a cinque, come previsto dalle norme vigenti, per i nuclei familiari con soggetti in stato di invalidità o anzianità».







