Alcatel di Battipaglia: per Cariello no esternalizzazione
Un incontro presso l'assessorato all' Innovazione e alla Ricerca scientifica della Regione Campania per discutere del futuro dell'Alcatel di Battipaglia, dove ad oggi sono a rischio circa 500 posti di lavoro. A Napoli questa mattina anche il consigliere provinciale Massimo Cariello (nella foto), (...) (...) ex assessore provinciale al Lavoro e da tempo in prima linea al fianco delle maestranze, per valutare le ripercussioni che avrebbe sul territorio a sud di Salerno un'eventuale esternalizzazione delle attivitĂ aziendali.
"Chiediamo di sospendere le procedure avviate dai vertici aziendali, tra cui anche la cessione del ramo d'azienda, considerando le dannose conseguenze che si avrebbero non solo in termini di indotto. Non è concepibile assistere passivamente all'esternalizzazione annunciata che di fatto metterebbe gravemente a rischio le attivitĂ di ricerca e sviluppo dell'Alcatel di Battipaglia, che ad oggi conta più di cento addetti.
Non basta il precariato, da domani potremmo ritrovarci con un nuovo popolo di senza lavoro, nonostante le professionalitĂ maturate negli anni presso l'azienda di Battipaglia. L'Alcatel Italia, distretto industriale d'eccellenza nel campo dei sistemi di trasmissione di ultima generazione, non si occupa esclusivamente di collaudi, ma anche di progettazione e ricerca, risultando oggi polo di innovazione tecnologica fondamentale per l'intero Paese.
Dall'incontro di oggi emerge l'impegno da parte della Regione Campania di sollecitare quanto prima un incontro con il Ministero, ad oggi assente nonostante gli appelli lanciati nei mesi scorsi dalle istituzioni locali. Bisogna tutelare tutti i lavoratori che a vari livelli hanno finora garantito produttivitĂ all'azienda battipagliese, ma anche quelle poche attivitĂ produttive ancora 'vive' operanti in Campania e che rappresentano un vitale patrimonio industriale per l'intera regione. Il Governo non può continuare ad ignorare il Mezzogiorno d'Italia".







