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Battaglia agli abusi: sequestrato l'«Oleandro» di Capaccio

📅 lunedì 20 luglio 2009 · 📰 CronacaCapaccio-Paestum

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SALERNO — È un’estate da dimenticare per bagnanti ed esercenti salernitani. I seque­stri sono all’ordine del giorno. Con lidi che chiudono e metri di spiaggia che si riducono. Se poi ci si mette anche la lotta a coloro che piantano il proprio ombrellone sulle spiagge libe­re e lo lasciano notti intere, pur di assicurarsi il posto, co­me è successo ieri ad Ispani nel golfo di Policastro, allora l’emergenza vacanze diventa reale. Per i villeggianti di Capitel­la, frazione Marione del comu­ne di Ispani, era diventata un’abitudine piantare i propri ombrelloni sulla spiaggia libe­ra e lasciarli giorno e notte, con tanto di sdraio e lettini an­nessi, pur di godersi l’ennesi­ma giornata di sole e mare. Ma ieri i vigili urbani, su mandato del sindaco del piccolo comu­ne, sono entrati in azione, se­questrando tutto.

Occupazio­ne di suolo demaniale: questo il reato che, evidentemente, non è stato digerito dai ba­gnanti che hanno protestato con il primo cittadino. Ma, del­­l’attrezzatura da spiaggia non è rimasto più niente. Sempre ieri, invece, a Pae­stum, in località Laura, la Guar­dia Forestale, guidata dal co­mandante Marta Santoro, ha messo i sigilli al lido Oleandro. Il sequestro, chiesto dal pubbli­co ministero del Tribunale di Salerno Roberto Penna, è sfo­ciato nella notifica di cinque avvisi di garanzia. Che hanno travolto la proprietaria della struttura, Antonietta Pagano, moglie dell’ex consigliere co­munale di Capaccio, Pietro De Simone (eletto nell’ ammini­strazione retta dal sindaco for­zista Vincenzo Sica). Nel regi­stro degli indagati sono finiti anche i nomi dei responsabili dell’ufficio tecnico del comune di Capaccio, (progettista e direttore dei lavori), e due funzionari dello stesso ufficio.

A far scattare il provvedimento è stato un permesso di costrui­re rilasciato dall’ufficio tecnico del Comune di Capaccio. L’ano­malia emersa dalle indagini consisterebbe in una falsa atte­stazione di conformità al pia­no regolatore generale sotto­scritta da progettisti e direttori dei lavori «per lavori di ristrut­turazione e adeguamento fun­zionale ad uno stabilimento balneare esistente». La singolarità, venuta a gal­la dall’inchiesta della procura, è che il lido esistente su cui in­sisteva il nuovo permesso di costruire era stato già dichiara­to abusivo nel 2006 (perché si­tuata in zona demaniale e sot­toposta a vincoli paesaggisti­co- ambientali) e, come tale, posto sotto sequestro e poi de­molito. Dunque, l’autorizzazio­ne a costruire, per la procura, non sarebbe mai potuta essere rilasciata, in quanto non sup­portata da una struttura esi­stente. L’altrieri, a Salerno, grattaca­pi anche per il lido Miramare di via Leucosia, dove la Capita­neria di porto ha sospeso i la­vori in esecuzione sulla batti­gia.

Una palizzata, che a detta dei gestori (muniti di autoriz­zazione comunale) necessaria per combattere l’erosione co­stiera e recuperare qualche me­tro di spiaggia ingoiata dal ma­re burrascoso dello scorso in­verno, è attualmente oggetto di denuncia inoltrata dai resi­denti che lamentano di avverti­re vibrazioni nelle fondamenta dei palazzi vicini alla struttura balneare. Il Lloyd’s Baia Hotel è sotto sequestro ormai da qua­si un mese e anche il Riesame di Salerno ha confermato la te­si del pm che ne ha chiesto la chiusura dopo il crollo di parte del costone roccioso. Lidi sot­to torchio anche in costiera con i i turisti costretti a cercare altre spiagge disponibili.

Angela Cappetta

Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it

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