Battaglia agli abusi: sequestrato l'«Oleandro» di Capaccio
SALERNO — È un’estate da dimenticare per bagnanti ed esercenti salernitani. I sequestri sono all’ordine del giorno. Con lidi che chiudono e metri di spiaggia che si riducono. Se poi ci si mette anche la lotta a coloro che piantano il proprio ombrellone sulle spiagge libere e lo lasciano notti intere, pur di assicurarsi il posto, come è successo ieri ad Ispani nel golfo di Policastro, allora l’emergenza vacanze diventa reale. Per i villeggianti di Capitella, frazione Marione del comune di Ispani, era diventata un’abitudine piantare i propri ombrelloni sulla spiaggia libera e lasciarli giorno e notte, con tanto di sdraio e lettini annessi, pur di godersi l’ennesima giornata di sole e mare. Ma ieri i vigili urbani, su mandato del sindaco del piccolo comune, sono entrati in azione, sequestrando tutto.
Occupazione di suolo demaniale: questo il reato che, evidentemente, non è stato digerito dai bagnanti che hanno protestato con il primo cittadino. Ma, dell’attrezzatura da spiaggia non è rimasto più niente. Sempre ieri, invece, a Paestum, in località Laura, la Guardia Forestale, guidata dal comandante Marta Santoro, ha messo i sigilli al lido Oleandro. Il sequestro, chiesto dal pubblico ministero del Tribunale di Salerno Roberto Penna, è sfociato nella notifica di cinque avvisi di garanzia. Che hanno travolto la proprietaria della struttura, Antonietta Pagano, moglie dell’ex consigliere comunale di Capaccio, Pietro De Simone (eletto nell’ amministrazione retta dal sindaco forzista Vincenzo Sica). Nel registro degli indagati sono finiti anche i nomi dei responsabili dell’ufficio tecnico del comune di Capaccio, (progettista e direttore dei lavori), e due funzionari dello stesso ufficio.
A far scattare il provvedimento è stato un permesso di costruire rilasciato dall’ufficio tecnico del Comune di Capaccio. L’anomalia emersa dalle indagini consisterebbe in una falsa attestazione di conformità al piano regolatore generale sottoscritta da progettisti e direttori dei lavori «per lavori di ristrutturazione e adeguamento funzionale ad uno stabilimento balneare esistente». La singolarità, venuta a galla dall’inchiesta della procura, è che il lido esistente su cui insisteva il nuovo permesso di costruire era stato già dichiarato abusivo nel 2006 (perché situata in zona demaniale e sottoposta a vincoli paesaggistico- ambientali) e, come tale, posto sotto sequestro e poi demolito. Dunque, l’autorizzazione a costruire, per la procura, non sarebbe mai potuta essere rilasciata, in quanto non supportata da una struttura esistente. L’altrieri, a Salerno, grattacapi anche per il lido Miramare di via Leucosia, dove la Capitaneria di porto ha sospeso i lavori in esecuzione sulla battigia.
Una palizzata, che a detta dei gestori (muniti di autorizzazione comunale) necessaria per combattere l’erosione costiera e recuperare qualche metro di spiaggia ingoiata dal mare burrascoso dello scorso inverno, è attualmente oggetto di denuncia inoltrata dai residenti che lamentano di avvertire vibrazioni nelle fondamenta dei palazzi vicini alla struttura balneare. Il Lloyd’s Baia Hotel è sotto sequestro ormai da quasi un mese e anche il Riesame di Salerno ha confermato la tesi del pm che ne ha chiesto la chiusura dopo il crollo di parte del costone roccioso. Lidi sotto torchio anche in costiera con i i turisti costretti a cercare altre spiagge disponibili.
Angela Cappetta







