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Valle dell'Angelo, la festa patronale nel comune più piccolo della Campania

📅 sabato 30 luglio 2016 · 📰 Spettacoli-EventiCilento

30072016 VALLE
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foto autoredi Giuseppe Conte | Blog

Il culto di San Barbato nella diocesi di Vallo della Lucania, è presente solo in questo piccolo comune. E in effetti la devozione verso il Santo, è decisamente limitata nella intera penisola. San Barbato fu Vescovo di Benevento, città in cui morì il 19 Febbraio del 683. Si conosce poco della sua vita ma è certo che fu uomo di grande cultura e influì positivamente sull’Italia Meridionale che versava in uno stato di profonda crisi religiosa.

I luoghi e il culto. Al patrono del paese, in origine vi era consacrata una piccola cappella. Con l'incremento demografico si rese necessaria l'edificazione l’edificazione di una più ampia Chiesa, oggi la Parrocchia del paese. Al centro dell'abitato, imponente con le sue architetture, si armonizza perfettamente al posto: così come la la vediamo oggi, rispecchia a grandi linee la prima struttura ecclesiastica, pur avendo, nel corso dei secoli, subito ristrutturazioni e abbellimenti, fino a renderla una delle più belle dell’odierno Cilento. Nella seconda metà del 1500 la Chiesa di San Barbato ottiene l’indipendenza dalla Collegiata di Santa Maria Maggiore di Laurino: in precedenza qui si celebravano le funzioni religiose solo se autorizzate dalla Chiesa Madre. Circa un secolo dopo, invece, ottiene anche la sacra fonte battesimale. L’ingresso principale è affiancato da due porte laterali, in corrispondenza delle relative navate. Oltre all’altare maggiore, pregevoli tele e statue conferiscono fasto alla Chiesa.

La festa e la devozione. Il 19 Febbraio, giorno della solennità, rappresenta un momento puramente religioso: la ricorrenza è scandita dalla celebrazioni e dalla caratteristica processione. La limitata partecipazione è dovuta alla collocazione temporale; negli anni 30’ del 900, si è affiancata una seconda commemorazione che si tiene il 31 Luglio. In tale data, giunsero a Valle dell’Angelo le reliquie del Santo, ottenute grazie all’impegno del canonico don Barbato Iannuzzi. In questa seconda occasione, invece, l'affluenza è più notevole: molti vallangiolesi fanno ritorno in paese per omaggiare il proprio patrono. Di conseguenza, la festività assume toni più intensi. Spiritualità e devozione caratterizzano la giornata che si esprime, nel pomeriggio, con la solenne processione. Il corteo processionale si apre con numerose 'cente' segno indelebile di una magna devozione.


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