Scarica elettrica, due le vittime del tragico incidente di Capaccio

Due le vittime del tragico incidente di Gromola, che ha visto la morte del 28enne Walter De Nigris, folgorato da una scarica elettrica. Non ce l'ha fatta Martino Marino 46 anni, ricoverato da mercoledì sera in ospedale in gravissime condizioni. La comunità si è risvegliata scossa da un’altra drammatica notizia, e quel sottilissimo filo di speranza si è spezzato. Il cuore di Martino, come riporta La Città, si è fermato per sempre lasciando nei familiari un vuoto incolmabile.

L’imprenditore agricolo era stato colpito dalla forte scossa da 20mila volt insieme con De Nigris, deceduto sul colpo. Coinvolti nell’incidente sul lavoro anche il 38enne F.A. figlio del proprietario della ditta che si stava occupando dell'installazione degli impianti elettrici, V.A., proprietario della villetta, e C.S., operaio salernitano. La Procura di Salerno ha aperto un'inchiesta per fare luce sulla vicenda.

Martino Marino si sarebbe trovato in zona per caso in un terreno vicino e avrebbe aiutato ad installare il palo nel giardino della villetta situata lungo la provinciale a Gromola. Le indagini sull'incidente sono condotte dai carabinieri di Capaccio agli ordini del capitano Francesco Manna. In base ad una prima dinamica Walter De Nigris e Martino Marino erano impegnati nelle operazioni di sollevamento del palo dell'illuminazione all'improvviso, per la vicinanza ai fili dell'alta tensione, si sarebbe creato un arco elettrico che ha folgorato i due operai e gli altri tre uomini che si trovavano a poca distanza. Per verifiche impianti di messa a terra - DPR 462/01 contatta: Ing. Vincenzo Malzone - Verifiche impianti. Sebbene le sue condizioni fossero gravissime si sperava in un miracolo. L’uomo, all’arrivo dei soccorritori della Croce Azzurra Città di Agropoli, intervenuti sul posto con quattro ambulanze, era stato trovato privo di sensi. Trasferito in ospedale a Battipaglia insieme con gli altri feriti, era stato trasportato in eliambulanza all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona.