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“BELLEZZA” L’INVOCAZIONE CHE GIUNGE DA PIU’ PARTI

TRA POESIA E PROSA IL TITOLO DEL TESTO DI MILITE ED AMATO

📅 mercoledì 24 agosto 2016 · 📰 LibriCilento

24082016 art russo
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foto autoredi Marisa Russo | Blog

La sconsideratezza di troppi ha messo in crisi la terra, stravolto la Natura, violentato equilibri delicati, deturpato la Bellezza.

Voci di ambientalisti, di sensibilità sgomente si sollevano al grido di invocazione: “BELLEZZA”!

Bellezza di forma e di contenuto, bellezza come armonia, equilibrio, viene riproposta per la salute fisica e mentale dell’umanità!

Necessita ritrovare quella bellezza poco compresa, vituperata, quel concetto stravisato in nome di parametri diversificati diffusi che tutto stravolgono.

Con poesie e prose, in una non netta distinzione, dove le seconde mirano ad esplicare le prime, i due autori del libro “Bellezza”, Giuseppe Milite e Gennaro Amato, creano cinque personaggi che si esprimono su tali tematiche tra razionalità ed emozione.

Nella Prefazione si dichiara come uno di questi sia il personaggio che esprime la personalità dell’autore delle poesie, io invece recepisco tutti e cinque i personaggi come i vari aspetti della stessa persona in crisi.

Gli individui, microcosmi rispecchi del macrocosmo, in particolare i più sensibili, sono in crisi come il macrocosmo, turbati, violentati, cercano nuovi equilibri nel caos generato, con l’inevitabile pathos, con tante difficoltà e contraddizioni!
Tecnico di informatica, Giuseppe Milite, coinvolto quindi dalla moderna tecnologia ha scelto di vivere più a contatto con la Natura, di dedicarsi anche all’agricoltura in un recupero di valori e semplicità per lo più persi.

La sua scrittura è in sintonia con le sue scelte esistenziali.
Della dicotomia tra razionalità ed emozione, tra denuncia più drammatica di un inquinamento stupido, assurdo, drammatico, vibrano I suoi versi!!

Come rimanere indifferenti in tanta distruttività?

Come trovare da soli un sereno equilibrio, un inserimento efficace?

”Cinque personaggi in cerca di una vita soddisfacente” li definisco con memoria “pirandelliana”, cinque realtà dello stesso individuo in cerca di una sintesi, di un equilibrio distrutto!!

Siamo lacerati, non si può non essere coinvolti, non ritrovarsi in questi versi.

Un tempo Scienza, Filosofia e Religione si ritrovavano in un iter che le equilibrava, nell’epoca moderna invece divaricano in una rottura pericolosa tra una scienza pura sopraffatta dall’applicazione tecnologica, e filosofia e religione trascurate.

Questa rottura è evidenziata in tanti versi che esplicano la sofferenza dell’individuo sensibile che non riesce più a ritrovare l’unità dell’esistere scientifico con quello filosofico.

Unico rifugio l’amore:

“ L’ho trovata_nei tuoi occhi_la bellezza_.......”

libro bellezza


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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