Palinuro, Sant'Antonio e il miracolo del porto
di Giuseppe Conte | Blog"Era il 25 Settembre 1949, le piccole imbarcazioni a remi lasciavano il porto per la pesca del pesce spada." Il tempo non sempre è prevedibile e può cambiare rapidamente ma i marinai lo sanno bene. "Quel giorno il mare sembrava calmo ma nel pomeriggio le nuvole cominciarono a far da barriera contro il cielo. Si annuncia tempesta e ben presto le piccole imbarcazioni si trovarono in difficoltà: con fatica riuscirono a raggiungere la riva. All'appello, però, ne mancava una. Era ormai giunta la sera e non vedendo i propri cari rientrare, un pescatore decise di porre la statua di Sant'Antonio fuori dalla cappella a guardia del mare antistante. Si affidavano così le ultime speranze al 'Santo dei miracoli' mentre cresceva la preoccupazione."
Fino agli anni '50 del secolo scorso, la bella località cilentana basava la propria economia sulla pesca. È solo negli anni seguenti che si afferma come ambita meta turistica per la sua straordinaria costa e per l'affascinante mito che l'avvolge.
"Le acque impetuose non consentivano ad altre barche di ispezionare il mare e non fu possibile inviare soccorsi nel tentativo di rintracciare l'imbarcazione dispersa. Si rafforza la fede e ci si affida con forza a quel Santo che da sempre vegliava su quegli uomini che vivevano sul mare. Pare che una luce guidò la barca verso la costa, permettendo ai pescatori di raggiungere la spiaggia e riabbracciare i propri cari. E quella luce risuonò nei cuori come un miracolo. "
Da quell'anno, la devozione verso il Santo da Padova, a Palinuro si manifesta con solenni festeggiamenti che, sul finire dell'estate culminano con una grande processione.
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