Cilento: La Cappella di san Cono in località Sterza di Gioi
Ne “L’Antica Gioi” il cav. Giuseppe Salati, pag. 26, scrive che nella contrada Sterza e più precisamente nel punto denominato San Cono c’era una Cappella, di origine pagana, dedicata al santo e un Cimitero poco distante con tombe di forma gotica.
Notizie più recenti ci dicono che questa chiesa di rito bizantino, dedicata a San Cono fu fondata, intorno al X Secolo, da Monaci italo-greci. Nei secoli ha subìto numerose trasformazioni. Era a navata unica con abside centrale e due nicchie laterali, emergenti dal muro perimetrale orientale (vedi: Archeologo Ernesto Bianco - Chiesa di San Cono).
Il posto è raggiungibile dal bivio di San Paolo presso Gioi, percorrendo circa un chilometro di strada sterrata oppure dall’incrocio poco al di sopra della cappella dello Schito, imboccando la strada sterrata, sulla destra salendo, per circa cinquecento metri.
Fino all’inizio del mese in corso il tutto era nell’abbandono più totale. In un incontro tenutosi nella sala consiliare del Comune di Gioi, venerdì 2 settembre, fu stabilito di eliminare ogni sterpaglia presente sui muri e intorno alla Cappella. Infatti, nella mattinata successiva, il Sindaco dott. Salati e l’archeologo Ernesto Bianco di Gioi si recarono sul posto con alcuni giovani della PRO LOCO, i quali riportarono alla luce tutte le pareti esterne dell’edificio, comprese quelle diroccate.
Attualmente lo stesso versa in precarie condizioni . All’interno si possono notare le tre nicchie, su accennate, sulla parete di levante ( quella centrale è più grande), un arco murato e una piccola cavità nella parete di ponente. Il piano terra negli ultimi tempi era utilizzato come stalla; il piano superiore come fienile e come abitazione. Il pavimento è molto precario. Un antico scalone in legno porta al sottotetto che è piuttosto basso e quasi vuoto. Adiacente alla parete di ponente ci sono muri diroccati che fanno parte dell’antico edificio e che potrebbero riservare interessanti sorprese.
Oggi che ci sono molti mezzi meccanici, i fondi della Sovrintendenza ai Beni Culturali/Ambientali e molta buona volontà da parte dell’Amministrazione e dei cittadini, è doveroso far tornare all’attenzione dei gioiesi e dei turisti in generale un antico edificio sacro e una località che da sempre hanno mostrato di avere dei tesori nascosti. Si parla spesso della località Magisi che si troverebbe proprio nella zona a sud-ovest di Gioi. Forse occorreranno pochi mesi di scavi, ben organizzati, per riportare alla luce un “centro storico” sepolto dall’incuria e dimenticato nel tempo!
Dunque, c’è molto da fare e molto da scoprire! Ognuno faccia la sua parte, affinchè anche questa località diventi un’attrazione turistica e siano riportate all’attenzione di tutti le tombe e le vestigia di un casale “dimenticato”.
Velina, 18.9.2016
Giacomo Di Matteo
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