AGROPOLI TANTI BEI PRESEPI PORTATI NELLA FORNACE
di Marisa Russo | BlogNel loro annuale peregrinare i Presepi richiamati dall’Associazione NovaArenosa quest’anno sono giunti nella Galleria Fornace, dove, con scintille reali e del fuoco della passione per tale artigianato, illuminano il rituale Natalizio. Ci ha accompagnato nella visita il Consigliere Comunale Luigi Framondino sempre entusiasta dell’iniziativa.

All’entrata, quasi quale invocazione, ci ha accolto la statua di Maria Capaldo Comite “la Madonna che scioglie i nodi”, il cui culto è in particolar modo diffuso in Brasile, caro a Papa Francesco. Possa tale Madonna sciogliere tutti i nodi, ovvero le problematiche, le sofferenze, i disagi presenti nel privato e nel sociale!
Il Presepe rievoca la Natività con un linguaggio simbolico eterno molto interessante che quasi nessuno conosce. Sarebbe importante all’interno di questa esposizione creare un piccolo laboratorio artigianale presepiale per far conoscere il lavoro manuale per questi presepi per coinvolgere quanto più possibile anche i giovani e, contemporaneamente, spiegare i vari significati anche simbolici. Il Presepe ad esempio di Maria Giglio, in alto nella foto, con la cura manuale di ogni piccolo dettaglio, evidenzia anche discorsi simbolici. La grotta è simbolo dell’utero materno. Importante la fontana che dalla parte materiale, ad esempio la locanda, conduce a quella sacra della Nascita di Gesù, poiché l’acqua purifica.
Non manca il pastore sognante Benino, che richiama al valore del sogno, né il pastore, con la pecora sulle spalle considerato simbolo di Gesù che salva il peccatore e da alcuni anche interpretato come il pastore Armeno, che evidenzia l’anno che se ne va, vecchio e stanco conduce via l’ultima pecora, l’ultimo mese, le pecore pascolanti di solito sono dodici rappresentando i mesi dell’anno.

Coinvolte anche delle scuole e l’Associazione L’Arcobaleno.

Il sognante Presepe stellato!
Molti i Presepi che si rifanno alla tradizione napoletana, alcuni personaggi rappresentati come statuine rigide, pochi altri, come avvenne nel seicento napoletano, sono manichini mobili. Alcuni si discostano e si esprimono con diversificate impostazioni.

L’opulenta locanda di Gaetano Vitiello simbolicamente , proprio perché i Vangeli narrano del rifiuto delle osterie e delle locande di dare ospitalità alla Sacra Famiglia, con il “dissacrante” banchetto che in essa si svolge rappresenta la cattiveria umana. Non pastori quindi sono rappresentati ma banchettanti, realizzati quali manichini, ovvero mobili, curati con attenzione in ogni particolare.
Non manca il quadro Presepe incorniciato, o altri orientaleggianti, come quelli di Santomauro. La Mostra è visitabile sino al 6 Gennaio.


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