L’Università di Salerno si accende di Radio in Fm
di Tonino Luppino | BlogOrganizzato dall’Ordine dei giornalisti della Campania e fortemente sostenuto dal valente Giuseppe Blasi, Presidente regionale dell’Unione della Stampa Cattolica e Coordinatore della scuola di giornalismo dell’Università salernitana, il seminario sulle mitiche Radio libere “40 anni di Radio in Fm” s’è caratterizzato per la presenza di illustri relatori: Annibale Elia, il padre fondatore di Scienze della Comunicazione, Antonio Giardullo, anima dell’ascoltatissimo network radiofonico “Radio Alfa”, che ha parlato con il cuore della sua passione per “la scatola magica che regala emozioni” e degli ottimi risultati raggiunti dalla Radio di Teggiano, Carlo Verna, giornalista e volto noto della sede Rai di Napoli e il Presidente della R.E.A. (Associazione delle RadioTv Europee, che raggruppa ben 430 radioTv ) Antonio Diomede, che è stato l’ospite d’onore del seminario formativo. ”Quello che stiamo vivendo- ha osservato Diomede, nel suo appassionato intervento- è un momento di grave crisi dei valori costituzionali, nati dalla Resistenza! E’ necessaria, dunque, l’unità di intenti tra tutti coloro che hanno a cuore l’attuazione nei fatti dell’articolo 21 della Costituzione!”. ”La radio- ha sottolineato Carlo Verna, dopo aver parlato dei cambiamenti nel tempo del linguaggio radiofonico- è “ cuore ed occhio”: oltre all’emozione dell’immediatezza, bisogna trasferire anche la propria emozione!”. Il Professore Annibale Elia ha parlato senza peli sulla lingua! ”Non c’è, oggi, in un periodo di cambiamento epocale- ha detto tra l’altro- la cultura della ricerca della verità. Oggi, esiste la cultura della falsità, pessima ed irresponsabile cultura, che è alimentata da uno smarrimento nella nostra società, che, però dobbiamo capire , senza chiudere gli occhi!”. Annibale Elia ha anche comunicato un dato molto importante: “Esistono 45 web radio universitarie su 97 Università italiane!”.

Una nota conclusiva: sono intervenuto anch’io come relatore, parlando delle radio libere, mentre campeggiava sullo schermo una bella foto di Peppino Impastato di Radio Aut, ucciso dalla mafia nel 1978, e testimoniando la mia esperienza, in quella splendida stagione di libertà, di “pirata prima e speaker dopo” la sentenza della Corte Costituzionale che liberalizzò l’etere, sancendo la legittimità di trasmissioni radiofoniche private, purchè a copertura locale, e facendo uscire dalla clandestinità i numerosi “pirati”, sparsi su tutto il territorio nazionale, che, come me, trasmettevano negli scantinati o, addirittura, si spostavano con la macchina da un rione all’altro della propria Città, come faceva l’indimenticabile Nino Postiglione di Radio Potenza Centrale.







