Nel Cilento l'attività marinara era fiorente nel Medioevo, un dibattito a Marina di Camerota sulle Tavole Amalfitane
L'Associazione per il Meridionalismo Democratico in partnership con il Comune di Camerota, Lega Navale di Marina di Camerota, Associazione Cilento a Vela, Associazione Balneari di Camerota e Associazione Book Crossing ha organizzato per il 27 dicembre 2016 ore 16.30, presso il Cinema Bolivàr a Marina di Camerota, la presentazione del saggio storico - giuridico "NUOVI STUDI SULLA TABULA DE AMALPHA" dell'avvocato marittimista Alfonso Mignone, edito da Il Frangente.
Il titolo dell'Evento sarà "TABULA DE AMALPHA E USI MARITTIMI NEL CILENTO MEDIEVALE".
Nel Cilento l'attività marinara, fiorente nel Medioevo quando i piccoli porti erano in possesso della Badia di Cava e commerciavano con l'Oriente, si limitò al cabotaggio e fu esercitata da marinai amalfitani e del Golfo di Napoli. Frequente fu l'utilizzo del contratto di colonna per le paghe dei marinai, i quali non percepivano un vero salario ma stipulavano con l'armatore un contratto per il quale come compenso venivano elargite quote di partecipazione degli utili ricavati dall'impresa.
Proprio in virtù di ciò è innegabile l'influenza della Tabula de Amalpha , in uso in tutto il Mar Tirreno, nel regolamento delle contrattazioni marittime. Difatti tantissime sono le testimonianze dei rapporti commerciali tra Amalfi e la costiera cilentana in quanto i marinai amalfitani erano dediti al cabotaggio per il trasporto delle merci nei porti cilentani e della presenza di fòndachi di mercanti dell'Antica Repubblica.







