L’amarezza del cronista e lo stupore del monaco tibetano!
di Tonino Luppino | BlogQuesta foto, testimonia, in tutta la sua evidente solarità, lo stupore di questo amico monaco tibetano, che ridacchia incredulo, dopo il mio racconto su tutto quello che càpita ad un cittadino della Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza, appena va in pensione. Gli dico che il povero pensionato, dopo aver lavorato una vita, con una pensione “superabbattuta” e “super tassata”, è quasi costretto a chiedere un prestito per campare dignitosamente.
Gli parlo, poi, delle telefonate che un povero pensionato è costretto a subire, da parte di vocine rassicuranti e gentili, che gli garantiscono prestiti a tassi molto agevolati. Gli confido, inoltre, che la Pubblica Amministrazione è caratterizzata da carte ed aria fritta, e che la Scuola, più che riformata, è diventata molto “deformata”…in questi ultimi anni! Gli parlo del sistema sanitario, in mano ai partiti, e della disoccupazione giovanile, in una Repubblica fondata sul lavoro. Infine, mi dilungo sulla vita di merda del cittadino medio italiano (mai una soddisfazione… almeno una!) e di coloro che vivono di politica, i quali, come dice il XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso,”… perdono la salute per fare soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute…!”.

Il mio amico monaco, con una voce dolce, dopo aver ascoltato in silenzio, mi sussurra: “Effettivamente, Voi Occidentali vivete come se non doveste morire mai!”. Gli faccio eco io…”E moriamo come se non avessimo mai vissuto!”.
Mi piace salutarlo con un’altra bella frase del Dalai Lama: “Nessuno è nato sotto una cattiva stella, ci sono semmai persone che guardano male il cielo!”. Dopo una sonora risata (ho in comune con i monaci tibetani la gioiosità ed il senso dell’umorismo!), ci salutiamo con un abbraccio e con il suo invito a dare uno spazio quotidiano alla meditazione e all’esame di coscienza.

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