Intervista a Georgeanne Kalweit, con i Kalweit Project in concerto al Draft
Gi suonerà dal vivo al Draft di Vallo della Lucania (SA) giovedì 18 maggio.
        
        
     
        
          Ciao, Georgeanne: prima di tutto presentati ai nostri lettori.
Ciao a tutti da Georgeanne Kalweit e The Kalweit Project
Sei una statunitense (originaria di Minneapolis) trapiantata in Italia: cosa ti porta nello Stivale?
Sono venuta per la prima volta nel lontano 1986 per studiare Storia dell'Arte a Firenze con uno scambio estivo Universitario. Mi sono laureata in 1990 in Pittura/Incisione e Storia dell'Arte dall'UniversitĂ di Minnesota a Minneapolis.
Ti dividi fra pittura (che fa parte dei tuoi studi) e musica: parlaci della tua arte in generale.
Principalmente dipingo ad'olio soggetti figurativi un po alla 'Hopper' (paesaggi urbani e luoghi in via di estinzione grazie alla globalisazione, ma anche in questo periodo veri ritratti di donne che si fanno i selfie) ma negli anni ho fatto un periodo intenso di tecnica mista con oggetti di ricupero con rimandi pop/ed'un immaginario che rimanda alla pubblicitĂ e ai i vari messaggi subliminali che contengono: opere socio politiche/di protesta che fanno riflettere sullo stato delle cose nel mondo. I miei testi contengono anche teme socio politiche. Diciamo che sono divisa in due fra l'arte visiva e la musica, due lati della stessa medaglia, due veicoli per esprimere in modo poetico concetti che mi premono di piu: come stanno le cose nel mondo, come le tecnologia ci sta facendo mutare ed evolvere e, naturalmente, l'importanza dei rapporti interpersonali.
Hai e hai avuto un sacco di progetti musicali: ce ne parli brevemente?
Non si finisce mai di crescere attraverso i vari progetti e, per me, che non mi sono mai fermata a scrivere/registrare/esibirmi vedo i progetti come canali necessari per esprimere la mia arte e per formare sempre di piu i concetti che vorrei comunicare. Amo a viaggiare, che stimola molto la mia creatività , ed alcuni progetti mi hanno fatto girare nei vari posti nel mondo, per esempio con the Dining Rooms (con Cesare Malfatti, fondatore de La Crus, uno dei miei brani con loro, Ink, è stato rifatto anche con The Cinematic Orchestra) e il piu recente con il mio progetto precedente, Kalweit and the Spokes (due dischi insieme: Around the Edges, 2010 & Mulch, 2013 – Irma Records), con due musicisti a Milano, un tour nel mio paese, negli Stati Uniti in 2014, da New York ad Austin fino a Los Angeles dove ho vissuto tra l'altro fra 1995-2000, poco prima di iniziare a collaborare con i Delta V. Dopo i 4 anni insieme ai Delta V sono stata invitata a collaborare con persone che stimo molto musicalmente come Capossela e Calibro 35, che fa piacere. Ma tutto è iniziato a Milano in 1989 con i Mo' Stipiti Funk incui cantavo sia covers che pezzi inediti, una bella scuola per me: un gruppo hard core funk di 10 elementi, 4 fiati, 2 chitarre e un sacco di date nei centri sociali, e c'erano tantissimi posti per suonare all'epoca, non solo Leoncavallo, dove eravamo di casa. Ho vissuto 20 anni a Milano e d'intorno, ed ora da 5 anni e mezzo in provincia di Lecce. In ogni posto ho conosciuto musicisti bravissimi e professionali che mi hanno permessi/mi permettono di fare evolvere/emergere la mia sound in collaborazioni vari, io le melodie e loro la musica, e ne sono molto grata.
Di sicuro l’esperienza più intensa sarà stata con i Delta V: cosa ricordi di quella collaborazione?
'Intenso' come parola racchiude molto bene l'esperienza. Per quattro anni ho dedicato tutto di me a questo progetto, cantando brani scritti da loro, un po come una camaleonte o una teatrante. Andavo dove mi dicevano di andare musicalmente, mettendo sempre la mia naturalmente...ma ero un po' pilotata in questo viaggio incredibile, fatto di budget grossi, ambienti pseudo pop e trattamento da VIP (che non era proprio il mio mondo, venendo piu da una 'strada' genuina e meno superficiale) ma era un'esperienza di super crescità artisticamente parlando, dovevo solo andare con il flusso e dare la mia massima, sia in sala di registrazione, che nei video, ma sopratutto sui palchi, che ho fatto con molto gioia , curiosità e con una vena sperimentale. Mi sono divertita molto e ho visto tutto l'Italia in tour, e tutta l'arte che ha da offrire in mezzo, una figata. Dopo due dischi con loro pero mi sono sentita un po 'povera' dentro perchè interpretavo le loro brani e sposavo le loro visione, ma non era la mia, e quando ci siamo divisi in 2004 ero quasi sollevata perchè ero libera di finalmente dare sfogo a tante cose che mi frullavano in testa come testi e a trovare un suond che mi rispecchiava meglio.
Rock Alernativo/Post Punk ma con sfumatture Blues/Psichedeliche e American Folk. Il co-fondatore Giammaco Magno (basso, organo, cori) ho conosciuto 2 anni fa. Lui di Taranto ma residente a Lecce, ha sposato il progetto con entusiasmo e creatività e ha musicato le mie melodie e testi insieme al primo chitarrista, che è andato a vivere a Londra Ottobre scorso, e il batterista che ha lasciato il progetto per altri impegni a Dicembre. Abbiamo dovuto sostituirli e attualmente lavoriamo con due musicisti di Leverano, Alessandro dell'Anna, chitarra e Dario Petrelli, batteria. Abbiamo trascorso i primi mesi dell'anno a provare con loro per limare il sound insieme e ora stiamo facendo il primo mini tour fuori dalla Puglia dopo varie date nella Leccese. L'estate scorso con la prima formazione abbiamo suonato alla rassegna OPEN NIGHT, molto bella, alla Milano Triennale Museo di Design e Arte Contemporaneo, che per me era un po come tornare a casa visto che il primo album de Kalweit and the Spokes abbiamo presentato dentro al museo, suonando all'interno di una bolla di plastica che abbiamo fatto costruire di 4 metri x 4 metri. E di recente una collaborazione con 5 repliche con il compositore eclettico Ferdinando Arno' al Teatro dell'Arte di nome 'ENTRAINMENT-A Sonic Meditation' all'interno del museo durante la settimana di design, con una cantante bravissima che proviene anche della vostra zona, Denise Galdo. L'obbietivo è di suonare il piu possibile e di esportare il progetto visto che è tutto in lingua Inglese. Comunque è un grande piacere iniziare questa nuova tappa dell'avventura a DRAFT!
Cosa deve aspettarsi il pubblico da un tuo concerto?
Un sound avvolgente, a tratti di un rock molto forte e suonato, intenso, e a tratti sotto tono, notturno e riflessivo, con sfumature di performance art.
Progetti attuali e futuri?
Di registrare il disco (la pre-produzione abbiamo fatto con i musicisti precedenti insieme al musicista/chitarrista e produttore Giovanni Ferrario dei Mice Vice, chitarrista nel tour USA con Pj Harvey in 2009), divertimi nel ideare e fare i video, e iniziare a promuovere questo nuovo progetto come ho sempre fatto, in modo artistico, pieno di immagini e messaggi subliminali per gli ascoltatori da decodificare.
Saluta i nostri lettori.
Cheers a tutti! e grazie da Georgeanne Kalweit e de The Kalweit Project. See you at DRAFT!
(foto Emanuela Pelagonia Giaracuni)
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