Iannuzzi: "Il Piano lancia l'idea degli ospedali riuniti del Parco"
Vallo della Lucania. Approvato il Piano programmatico della ComunitĂ del Parco del Cilento Vallo di Diano Alburni. Uno strumento importantissimo in progress, che fissa le direttive per un percorso di crescita, sviluppo e progresso dell'area Parco con l'individuazione di obiettivi di medio e lungo termine ed una serie di interventi concreti.
La Regione, in questi ultimi dieci anni, ha speso per l'Area Parco oltre 1000 milioni di euro impiegati per settore pubblico e privato impiegati dalle strade, alla pubblica illuminazione, alla ristrutturazione e riqualificazioni ambientali.
A fronte di tutte queste risorse, continuano a persistere situazioni di criticitĂ relative a povertĂ e spopolamento del territorio. Tra gli interventi di larga banda emerge nel piano, il primo in assoluto unitario ed integrato con una programmazione interconnessa, la rivoluzione in ambito sanitario con l'idea degli ospedali riuniti del Parco, e sociale del territorio.
"Nel Piano lanciamo un'idea degli ospedali riuniti del Parco - spiega Salvatore Iannuzzi, presidente della ComunitĂ del Parco - una sorta di policlinico green, che mette insieme tutti gli ospedali dell'area Parco, in una unica struttura, che deve contenere al suo interno tutta l'offerta sanitaria possibile". Iannuzzi scende nel dettaglio:" In pratica, si immagina un sistema di ospedalizzazioni, in cui tutte le strutture accanto alle prestazioni sanitarie connesse alle emergenze urgenze, debbono assicurare prestazioni mono specialistiche di altissimo livello.
L'introduzione dell'alta specialità consente non solo la riconversione virtuosa dei presidi ospedalieri esistenti ma anche un rilancio degli stessi. Non può essere immaginato un sistema di ospitalità - evidenzia Iannuzzi - unicamente tarato sul bisogno territoriale, occorre aprire l'offerta specialistica ed attrarre risorse da altri territori. Questo consente di generare nuova ricchezza e, contestualmente, contenere la migrazione sanitaria fuori Asl o fuori regione.
Il bisogno di salute è diventato decisamente più complesso rispetto al passato e richiede soluzioni altamente specialistiche che, se erogate fuori territorio, non solo lo impoveriscono ma creano disagi anche all'utenza residenziale. L'Area Parco è un'entità geopolitica striminzita dal punto di vista demografico. Pertanto deve mirare ad attrarre risorse, che ne consentano la crescita e l'indipendenza. Un esempio pragmatico potrebbe essere quello della neuroriabilitazione pediatrica, già proposta per l'ospedale di Roccadaspide, che non richiede una grande complessità assistenziale ma spazi e competenze professionali".
Nel settore sociale, il Piano prevede l'abolizione dei Piani di zona e la loro trasformazione in aziende sociali speciali, che hanno un'unica cabina di regia, che assicura un livello di omogeneitĂ di servizi su tutto il territorio del Parco.






