LAUREANA PRO LOCO SAN MARTINO INVITO ALLA MOSTRA PITTORICA PROPIZIATORIA “L’ULIVO TRA MITI E SIMBOLOGIA”
 
           di Marisa Russo | Blog
di Marisa Russo | BlogLa Glaucopide Atena dona i suoi occhi Verdi all’ulivo per i suoi prodigiosi frutti benefici (opera di Rosa Vallario)
In questo percorso di GREEN ART, per un richiamo ai grandi valori e messaggi del gran libro della Natura, ora eseguito con l’Associazione Artisti Castellabate, questa Mostra Pittorica richiama all’Ulivo.
il Mito del primo ulivo piantato dalla Dea Atena nella roccia, con la sua sacra civetta, simbolo anche del Cilento (Elena Vilkov), introduce a questa suggestiva Mostra Pittorica Ideata e Diretta dalla sottoscritta Marisa Russo.
Le opere sono incorniciate da rami di ulivo, per uniformità e per evidenziare come la Natura può essere il “tramite” tra lo “sguardo” artistico, l’opera, e la realtà circostante.
L’ulivo è simbolo importante di PACE. Il Cilento è terra di ulivi, già alberi cari ai Monaci Basiliani, che qui sostarono e ne favorirono la coltivazione, lo furono poi anche ai Benedettini che ebbero ruolo importante nel territorio.
Meno conosciuto, è anche simbolo di Conoscenza, di “luce” per l’olio che alimentava le lampade.
Celebrato quell’ulivo sotto al quale Giambattista Vico sostava per scrivere, richiamo al valore “illuminante” di tale albero (Maria Rosaria Verrone).
Evidenziando l’originalità di tale albero cosmico che richiama l’energia solare con le sue foglie di forte verde da un lato, mentre con l’altro lato verde chiaro argenteo incamera energie lunari, l’installazione, con veli blu che partono dalla luna, in contrapposizione a sete gialle che irradiano dal sole, coinvolge le opere.
Non manca l’opera che richiama alla coltivazione degli ulivi, in uno scambio di energie tra l’agricoltore e l’albero (Nicola D’Agostino). Alberi longevi e forti molto resistono anche agli incendi ed ai diluvi, come evidenzia la colomba che portò il ramoscello di ulivo salvo dopo il diluvio universale (Rita Lepore).
Gli ulivi donano quel sacro olio adoperato in tanti sacramenti come il battesimo (Carmine Pinto).
Furono gli alberi dell’orto degli ulivi, del Getsemani, che diedero forza nel momento della paura a Cristo uomo inseguito (Maria Arecchia) e che, in un pianto universale, contorcendo i loro tronchi e rami, resero impossibile il loro uso per preparare la Sua Croce (Antonio Suriano).
Albero della conoscenza, dell’illuminazione perchè il suo olio alimenta la lampada a petrolio (Teresa Bisogno), sembra sposarsi con la Terra quando questa si adorna dei bianchi veli per la raccolta delle ulive (Vittoria Donadio), mentre i fiori ermafroditi ispirano Fernando Lignano che crea un maestoso ulivo preso dalla passione in un abbraccio sdoppiato nei due sessi.
Continuano immagini di ulivi tra forme e colori evocativi di Ada Valisena, Jao Restucci, Rosetta Giannella, Maria Russo.
Non manca un lavoro di intaglio del suo legno che ne dimostra la duttilità e offre una miriade di stupende venature (Gennaro Di Luccia)
Terminiamo inneggiando alla Madonna della Pace, Madonna dell’ulivo, dolce immagine creata da Elena Vilkov quale umile Madonna vestita di verde, che porge tali rami, opera che sarà donata all’omonima Cappella di Castellabate.
In tale atmosfera di sacralità immanente sarà anche presentato il libro “Il mio viaggio nell’Arte Sacra” del pittore Carmine Pinto Edito da “Il Saggio” di Eboli.
Relatori Don Bruno Lancuba, Maria Rosaria Verrone, Amedea Lampugnani, Giuseppe Barra

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