Serata di solidarietà per i bambini africani organizzata dall'Inner Wheel
Una spettacolare manifestazione di amicizia e solidarietà si svolgerà domani sera, martedì 8 settembre, alle ore 20,30, al Circolo Canottieri Irno di Salerno. L’iniziativa dell’Inner Wheel Salerno, di cui è presidente la dottoressa Luisa Pallegrino Marinato, è stata promossa d’intesa con il Rotary Club Salerno Duomo e con il Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati i cui presidenti sono, rispettivamente, dottor Alfredo Marra e professor Francesco Fasolino. Il presidente e il vice presidente del Circolo Canottieri Irno, dottor Alfonso Sansone e architetto Giovanni Sullutrone, hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa promossa dalle innerine e dai rotoriani a favore del dottor Pier Giorgio Turco che da diciassette anni svolge un servizio altamente umanitario tra i bambini africani.
Alla serata parteciperanno anche altri Club dell’Inner Wheel del salernitano nonché la dottoressa Anna Lomuscio Antifora, governatrice del Distretto 210 che comprende la Campania, Basilicata e Puglia. Pier Giorgio Turco, oculista salernitano, che la scorsa settimana è partito per Quelimane nel Mozambico, da diciassette anni cura con grande spirito missionario i bambini africani. La serata “Ballando insieme sotto le stelle per la solidarietà”, che sarà animata dal deejay Bespi e dal cabarettista dottor Enrico Siniscalchi, è stata promossa per contribuire concretamente a dare una mano alle iniziative del dottor Turco la cui opera, in questi anni, si è svolta in diversi Paesi, in particolare, nella ex Iugoslavia, Togo, Liberia, Ghana, Burkina Faso, Cameroun, Nigeria, Mozambico e Madagascar.
“Affinchè il tempo di ogni giorno diventi uno spazio da riempire con l’amore, reso concreto dai fatti, so -ha affermato Pier Giorgio Turco- che devo spostare il ritmo della mia vita quotidiana verso un senso nuovo: uscire da me stesso per entrare nel mondo del prossimo e incontrare uomini che lì lavorano, amano, soffrono e vivono con le piaghe di sempre: Aids, Tbc, malaria, analfabetismo, scarsità di cibo, mancanza d’acqua, pratiche tradizionali dannose, e la lebbra di cui ogni giorno si ammalano 1.500 persone, malgrado sia oggi perfettamente curabile con la polichemioterapia. E per tutto ciò l’Africa continua a pagare il suo prezzo. Dobbiamo,tutti, fare di più nei confronti di chi soffre”.







