Incendio a Casal Velino, rischio per le abitazioni, abitanti restii ad evacuare
CASAL VELINO — Che sarebbe stata una giornata nera i vigili del fuoco l’avevano capito già ieri mattina, quando un forte vento ha accompagnato le operazioni di spegnimento dei primi incendi. Ieri sera un primo bilancio provvisorio: decine e decine gli ettari di macchia mediterranea andati in fiamme. Da Casal Velino ad Agropoli, da Centola a Camerota. E poi ancora Orria, Perdifumo, Laureana Cilento. Strisce di fuoco che hanno costeggiato le strade, invadendo coltivazioni, bruciando gli alberi, terrorizzando gli animali.
Per tutta la giornata di ieri i mezzi aerei, elicotteri e Canadair della Protezione civile e dei vigili del fuoco hanno gettato acqua, soprattutto lì dove le fiamme minacciavano le abitazioni. Sono le prime ore del pomeriggio quando il sindaco di Casal Velino, Domenico Giordano, ipotizza un’eventuale evacuazione delle case nelle località colpite dagli incendi: Verduzio, Rungi, San Giorgio, Carullo. Quest’ultimo, un piccolo borgo di settanta case, è circondato da una pineta avvinghiata dal fuoco. Poi distrutta. Sono le 20 e il pericolo sembra quasi scongiurato. «Durante la notte, continueranno le operazioni di spegnimento con i mezzi a terr — diceva ieri il primo cittadino — fino ad ora non c’è stata necessità di evacuazione».
Solo a Casal Velino i 2 Canadair in azione hanno fatto 45 lanci oltre ai 150 dei 4 elicotteri giunti sul posto. Drammatica la situazione anche ad Agropoli. Sono le 13 quando un incendio nei pressi della variante alla statale 18 avanza su verso la collina. Complice il vento e in poco tempo, le fiamme si propagano verso Località Marrota. Scatta l’allarme. Arrivano i caschi rossi, i carabinieri, i vigili urbani: viene interrotto il traffico sulla strada provinciale 267. I pullman in transito spengono i motori e i passeggeri sono costretti a scendere . Il fuoco costeggia le case: i vigili del fuoco si avvicinano, trascinandosi dietro le pompe. Spengono, mentre dalla strada si vedono altre fiamme che sembrano volare verso l’alto. E infatti. Gli automezzi dei vigili a sirene spiegate si avviano lungo la strada provinciale: dall’altro lato della collina, l’incendio distrugge ulivi e viti. A Laureana Cilento, i vigili intervengono accanto ad un’abitazione dove fino alle tre del pomeriggio esisteva una stalla con tante balle di fieno. Quando le fiamme sono apparse, i proprietari, hanno chiamato i soccorsi e nel frattempo hanno messo in salvo il bestiame: mucche e vitelli. La stalla poco dopo ha preso fuoco. I vigili hanno lavorato fino a tardi per domare le fiamme che hanno continuato fino a sera a disegnare minacciose lingue gialle lungo la collina lì dove inizia il comune di Castellabate.
«La preoccupazione è che il vento sta aumentando — dice in tarda serata Amilcare Troianopresidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano — e le operazioni di spegnimento saranno più complicate, soprattutto poi di notte». Ieri è stata la prima disastrosa giornata di incendi nel Parco del Cilento. Il presidente Troiano dopo aver rinviato il consiglio direttivo è andato a Casal Velino, lì dove la situazione era più drammatica. «Mi ha colpito il fatto che alcune persone malgrado il pericolo del fuoco erano restie a lasciare le loro case». Sull’origine della scia di fuoco che ieri ha percorso la fascia costiera del Cilento, Troiano non ha dubbi. «Sicuramente si tratta di incendi dolosi e il vento ha fatto da protagonista. Coloro che hanno appiccato il fuoco non sono piromani ma delinquenti». Cala il buio, le squadre antincendio continuano a sfidare le fiamme. Fernando Sileo, comandante del Coordinamento territoriale per l’ambiente, comunica che «gli incendi non sono ancora spenti». Si insegue il fuoco nella notte.
Stefania Marino







