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Furti al Campolongo Hospital: denunciata una donna

📅 martedì 8 settembre 2009 · 📰 CronacaSalerno

Null
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E' stata sorpresa dai carabinieri al termine del turno di lavoro, C.M., 55enne ebolitana, ma residente a Battipaglia, denunciata per il furto e la ricettazione di materiale parasanitario. Le azioni si svolgevano, secondo le ricostruzioni operate dai carabinieri della compagnia di Eboli, all'interno della struttura sanitaria del Campolongo Hospital, a Marina di Eboli. La donna, impiegata nella cooperativa esterna che gestisce il servizio pulizie del plesso ospedaliero, è stata sorpresa dai militari alle 12 di domenica, mentre si accingeva a raggiunere la fermata del bus che l'avrebbe riaccompagnata a casa. Con lei alcune buste di plastica che sono state controllate. Al loro interno i carabinieri hanno rinvenuto materiale proveniente dalle camere del Campolongo Hospital. A quel punto i controlli si sono spostati nell'abitazione della donna a Battipaglia. Qui i carabinieri hanno trovato altro materiale: rotoli di carta specifici, componenti di lettini, ovatta, forbici e qualche medicinale. Acquisita, la refurtiva è stata sottoposta al riconoscimento da parte del direttore della struttura sanitaria, Mario Pepe, che, quindi, ha sporto denuncia. Le indagini sono tutt'ora in corso. Un primo confronto dei dati acquisiti, però, ha permesso ai militari di ricostruire quanto meno la modalitĂ  con cui C.M. svolgeva i suoi "prelievi". In qualitĂ  di donna delle pulizie, la cinquantacinquenne pare avesse accesso alla maggior parte dei locali della struttura sanitaria. Di qui sottraeva, secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, il materiale che, di conseguenza, veniva riposto all'interno di un ripostiglio. Solo allo scoccare dell'orario di fine turno, la donna si recava nello stanzino per prelevare il tutto dopo aver messo il materiale in delle buste. Al vaglio delle forze dell'ordine, ora, la risposta al quesito più importante: a cosa serviva il materiale? O meglio: a chi veniva venduto? Le ipotesi sono tante. Dalle strutture private agli studi medici passando attraverso i privati, infermieri o badanti cui poteva far comodo materiale parasanitario.

Fonte: eolopress.it

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