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Alcatel, non si ferma la rabbia dei precari Scajola: «L'azienda riprenda il confronto»

📅 giovedì 10 settembre 2009 · 📰 PoliticaSalerno

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SALERNO - Prosegue la protesta dei lavoratori dell’Alcatel Lucent di Battipaglia. I cinque dipendenti dell'azienda rimangono asserragliati in una stanza dello stabilimento, muniti di taniche colme di benzina. In attesa dell’incontro fissato il 15 settembre prossimo al ministero dello Sviluppo Economico a Roma, si moltiplicano in queste ore le iniziative a sostegno della lotta intrapresa dai dipendenti dello stabilimento per evitare lo smantellamento dell’azienda.

IL MINISTRO SCAJOLA - Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha chiesto alla Alcatel-Lucent di «sospendere le procedure già annunciate per la cessione delle attività manifatturiere e consideri con maggiore attenzione le proposte industriali avanzate dalla parte sindacale». Il ministro Scajola, sottolinea una nota, «auspica che in queste ore alla Alcatel-Lucent di Battipaglia si possa ripristinare un clima di minore tensione, necessario per riprendere il confronto e giungere rapidamente ad una intesa condivisa. A questo fine, ritiene indispensabile che l’Azienda sospenda le procedure già annunciate per la cessione delle attività manifatturiere e consideri con maggiore attenzione le proposte industriali avanzate dalla parte sindacale. In questo quadro è importante che le attività strategiche delle Tlc vedano ancora Alcatel-Lucent direttamente impegnata nei siti italiani». Il ministero, assicurando che al prossimo incontro sarà presente una adeguata rappresentanza politica che potrà formulare anche concrete proposte per la soluzione della vertenza, ritiene necessario che anche autorevoli esponenti della multinazionale franco-americana siano presenti per dare un utile contributo. Scajola si augura che Alcatel-Lucent «dia risposte positive nelle prossime ore e che, di conseguenza, si ripristini nello stabilimento di Battipaglia un clima consenta la ripresa della attività produttiva».

L'ARCIVESCOVO PIERRO - Oltre alla politica si mobilita anche la chiesa. «Sono figlio di operai e la mia solidarietà è sentita in questo particolare momento. Comprendo il disagio delle numerose famiglie che oggi vivono in difficoltà»: così l’arcivescovo metropolita di Salerno-Campagna-Acerno, monsignor Gerardo Pierro, che questo pomeriggio ha fatto visita ai lavoratori dell’Alcatel-Lucent di Battipaglia. Il vescovo è stato accolto con un lungo applauso dai lavoratori che stazionano oramai da tre giorni dinanzi ai cancelli dello stabilimento, al cui interno cinque loro colleghi minacciano di darsi fuoco. Monsignor Pierro ha promesso ai manifestanti di tornare a Battipaglia domenica mattina, quando alle ore 11 celebrerà una Santa Messa dinanzi alla fabbrica.

UNA MAGLIETTA IN DONO - L’incontro che l’arcivescovo Pierro ha avuto con i cinque operai che minacciano di darsi fuoco è durato quindici minuti circa. «Ciò che rattrista - ha detto l’arcivescovo Pierro all’uscita dallo stabilimento - è che qui ci troviamo di fronte ad operai altamente specializzati. Sarebbe un vero delitto se questa azienda chiudesse. Da notizie che giungono in queste ore sembrerebbe che una strada si stia cercando per scongiurare i licenziamenti». I cinque dipendenti dell’Alcatel-Lucent hanno fatto dono all’arcivescovo di Salerno di una maglietta di colore arancione simbolo della lotta che stanno sostenendo. Anche loro hanno chiesto al vescovo la celebrazione di una messa per domenica mattina alle 11. Intanto prosegue la mobilitazione per venerdì sera dalla chiesa della Speranza di Battipaglia si snoderà per le strade cittadine una fiaccolata di solidarietà agli operai dello stabilimento battipagliese. La fiaccolata si concluderà proprio dinanzi ai cancelli dell’Alcatel-Lucent.

Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it

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