Evento sui Picentini: a Prepezzano riapre al culto la Chiesa di San Nicola
Una delle chiese più importanti ed imponenti della provincia di Salerno.
Lunedì 14 settembre alle ore 19,00, nella piazza principale del Casale Prepezzano di Giffoni Sei Casali (SA), si terrà la cerimonia per la riapertura della Chiesa, chiusa dal terremoto del 23 novembre 1980. Presiederà la solenne celebrazione S.E. Mons. Gerardo Pierro. Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Salerno - Campagna - Acerno.
La chiesa di San Nicola è una delle chiese più importanti ed imponenti della provincia di Salerno, per dimensioni, ed è ricca d’opere d’Arte. E’ a tre navate sorretta da un colonnato di sei colonne per ogni lato, di cui quattro sono in travertino e due in pietrame misto; un’ampia cupola divide la navata centrale dall’abside mentre in fondo si trovano il Coro Ligneo semicircolare della Ricettizia, la cantoria e l’organo meccanico del 1801 che è da restaurare. La cupola centrale, il transetto e la volta della navata centrale incannucciata sono impreziosite da decorazioni dai colori tenui.
La parte anteriore della chiesa è più antica ed è datata 1300. Fu poi ampliata nella seconda metà del 1500, ulteriori interventi nel corso dei secoli successivi la arricchirono o ne … deturparono l’originale bellezza (ma era la prassi del tempo). La chiesa è ricca di tavole, tele e statue lignee, tutte da restaurare. Le due cappelle laterali, dedicate una alla Madonna del Rosario e l’altra a San Nicola di Bari, presentano le volte affrescate che raffigurano la vita del Santo di Bari ed episodi della vita della Madonna.
Dopo l’interevento di consolidamento e messa in sicurezza eseguito dal Provveditorato alle Opere Pubbliche per la Campania –Napoli, la Conferenza Episcopale Italiana ha finanziato l’impianto elettrico.
I cittadini del Comune Picentino in collaborazione col Parroco Sac. Gerardo Nobile, originario di Prepezzano, hanno fondato l’Associazione pro-chiesa per organizzare la raccolta di fondi tra la popolazione al fine di finanziare i lavori necessari per aprire la chiesa al culto .
La risposta della popolazione è stata corale e molto generosa; grazie alla generosità dei cittadini di Prepezzano è stato possibile attuare quanto programmato e realizzare così il sogno di tutti. Molto resta ancora da fare, l'impegno e l’entusiasmo che ha animato gli artefici del restauro sarà ancora intenso, co0nfidando anche nella disponibilità degli Enti Pubblici preposti alla tutela e valorizzazione dei Beni Storici ed Artistici, per un restauro completo di questa magnifica chiesa.
Notizie storiche
La prima notizia dell'esistenza di una Chiesa di San Nicola di Bari in Prepezzano è una testimonianza resa dinanzi ad un giudice di un presbitero della detta Chiesa di nome Landolfo (1173).
La Chiesa con titolo "parrochialis ecclesia sancti Nicolai de Prepezzano de Gifono è nell'elenco delle parrocchie delle Rationes Decimarum Campanhiae del 1301; è citata con lo stesso titolo nel 1338.
Dai verbali delle Visite Pastorali del Card. Fregoso Arcivescovo Primate di Salerno del 1507 - 1513 risulta essere Collegiata, retta da un Rettore Protonotario e dieci presbiteri. Nel corso degli anni successivi la Collegiata è composta di sette/cinque presbiteri.
La costruzione dell'attuale edificio di culto, ampliamento di quello preesistente è con certezza datata nella seconda metà del 1500. La conferma è da un documento conservato nell'Archivio Diocesano di Salerno il quale informa che nel 1548 si riunirono gli “eletti consiglieri dell'Università di Prepezzano” per approvare il conto consuntivo della costruenda Chiesa di San Nicola in Prepezzano, da presentare al revisore dei conti ed amministratore dei lavori Alessandro Casullo, il quale risulta creditore di ducati 130 e 03 grani. Dai Verbali delle Visite Pastorali del 1590 la Chiesa risulta ampliata, restaurata e riccamente ornata. Vi sono varie cappellanie, altari laterali, ma dato che non se ne conosce l'origine e gli oneri, non è celebrata nessuna santa messa. La Parrocchia è composta da 400 fuochi.
In epoca successiva fu eretto l'altare maggiore in stile barocco finemente lavorato (1797) e acquistato l'organo meccanico (1801). Nella Visita Pastorale datata 8 marzo 1838, fatta dall’Arcivescovo di Salerno mons. Marino Paglia La Collegiata, fu rifondata come “Ricettizia” retta da un Arciprete e cinque partecipanti. In quell'occasione fu eretto e collocato dietro l'altare maggiore il coro della Collegiata (1840).
Descrizione dell'edificio di culto
La planimetria della Chiesa si presenta a croce latina a tre navate e tre absidi, tipica dell’architettura protoromantica, è di dimensione imponente, misura 54,00x 23,50 m, pari a 1269 mq.
La facciata, nel suo verticalismo pronunciato, rispecchia i volumi interni della navata centrale e delle due navate laterali, più basse. Tre pregevoli portali sormontati da aperture semicircolari e tre oculi in asse con questi, articolano la facciata che è divisa da un fascione orizzontale e da esili modanature verticali; motivi ornamentali classicheggianti delimitano la facciata dal timpano superiore.
La navata centrale e l'abside dove è collocato l'organo meccanico ed il coro ligneo della Collegiata presentano la soffittatura a botte con lunette nei lati. La volta della navata centrale è ad incannucciata, quella dell'abside in pietrame misto. Essa si sviluppa con un colonnato, sei per ogni lato, formano sette archi e sono in pietra travertino, ricoperti da intonaco nel corso dei secoli, sono stati, ora, riportati alla luce, durante l’attuale intervento di consolidamento.
Le soffittature delle navate laterali sono invece per ogni singola campata formate da calotte a sesto ribassato, poggianti su pennacchi triangolari in perfetto accordo tra gli archi longitudinali e trasversali; in ogni spazio è eretto un altare votivo, ora tutti in marmo.
La cupola centrale è a forma di calotta semisferica del diametro di 20,00 m. E’ in pietrame ed è ornata con motivi geometrici. Al centro vi è raffigurata una colomba, simbolo dello Spirito Santo. I bracci del transetto sono a botte, chiuse da due ampi finestroni.
Attiguo alla Chiesa, sul lato sinistro, vi è il campanile, chiaramente romanico, con appiombo interno e riseghe esterne per la muratura, con tori che scandiscono il termine dei tre ordini principali e la copertura a calotta poggiante su mutazione ottagonale e tozza, sono visibili le aperture ed i cantonali sagomati con conci murari in "opus quadratum". Dalla parte opposta al transetto vi è la sagrestia, composta da due ambienti, con volta a botte delimitata da lunette, due per ogni lato.
Ai lati sono erette due entrate laterali, una per ogni lato, formata da due pilastri con coperture in pietrame e tegole napoletane. Le coperture dell'intero complesso sono a falde inclinate con tegole in coppi - tegole di cemento e tegole napoletane che è l'originaria copertura.







