Collegi elettorali: lo smembramento della provincia di Salerno penalizza fortemente una parte del territorio
Oliveto Citra e gli altri Comuni destinati a essere inglobati nell’Avellinese non possono essere trattati come ‘figli di un dio minore’. Subito un’azione politico-amministrativa che consenta al Parlamento di rimediare.
DICHIARAZIONE
DEL SINDACO DI OLIVETO CITRA CARMINE PIGNATA
“Dispiace doverlo dire, ma la determinazione dei collegi elettorali che pare venire fuori dal decreto legislativo approvato ieri dal Consiglio dei Ministri finisce per penalizzare ancora una volta una porzione ben specifica della provincia di Salerno. Tanto per la Camera che per il Senato, il territorio provinciale mantiene infatti una sua compattezza pressoché totale, ad eccezione di sette comuni (oltre a Oliveto Citra anche Campagna, Castelnuovo di Conza, Colliano, Contursi Terme, Santomenna e Valva) che vengono accorpati all’area avellinese.
Oliveto Citra, il Comune del quale sono sindaco, sta uscendo con fatica dalla fase di crisi che ha colpito l’Italia tutta. Con intuizioni, progetti, iniziative e politiche stiamo riuscendo a rianimare la Comunità locale, ad attrarre nuovi investimenti, a restituire fiducia ai nostri giovani. L’idea di essere trattati per l’ennesima volta come ‘figli di un dio minore’, nella prospettiva di un isolamento politico-amministrativo che non potrà che penalizzare il nostro lavoro di amministratori e gli interessi legittimi della nostra gente, è un dato che ci rattrista profondamente.
Il Comune di Oliveto ha immediatamente avviato tutti gli atti amministrativi necessari a contrastare questa ipotesi di smembramento politico di fatto della provincia di Salerno. E invito i colleghi sindaci dei Comuni interessati al problema ad attivarsi rapidamente in questo senso e a intraprendere, quanto prima, anche azioni congiunte di pressione istituzionale, per fare in modo che nelle Commissioni competenti di Camera eSenato il provvedimento possa essere rivisto e corretto”.







