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Castellabate Cinema: Claudio Bisio “Benvenuti al Sud l’anti-Barbarossa”

📅 lunedì 12 ottobre 2009 · 📰 Spettacoli-EventiCastellabate

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Bisio: io, leghista in trasferta che affronta i “terroni” con il giubbotto antiproiettile

Per affrontare il Meridione d’Italia, camorra, sparatorie, morti ammazzati, l’impiegato delle Poste brianzolo Claudio Bisio indossa, come fosse un normale gilet, il giubbotto antiproiettile. E contro il pericolo delle ustioni, usa crema solare protezione 50. L’impatto con il paesino campano dove è stato spedito in punizione per aver finto di essere invalido, non fa che confermare le sue certezze. Gli abitanti del luogo lanciano i sacchetti della spazzatura dalla finestra (sotto ci sono i cassonetti della raccolta differenziata ma lui non li vede), mangiano parmigiana di melanzane a colazione e producono uno strano tipo di formaggio, morbido e tondo, molto simile al seno di una donna. Si chiama mozzarella, niente a che vedere con il ben noto gorgonzola, delizia di cui Bisio è ghiotto al punto di far parte della confraternita che ne porta il nome. Siamo al Sud, e la vita, lo sanno tutti, è durissima. Quasi insopportabile: «Nel film – racconta l’attore – sono un po’ un leghista ante-litteram, mi comporto come se avessi a che fare con dei marziani». Poi però, a poco a poco, succede che qualcosa inizi a cambiare. Merito del clima mite, della vegetazione lussureggiante, del mare cristallino, ma anche, semplicemente, del calore umano, intorno a una tavola imbandita: «A un certo punto m’invitano a cena, non capisco una parola di quello che dicono, però mangio tutto, ma proprio tutto, quello che mi offrono».

A Castellabate, provincia di Salerno, nel cuore del Parco del Cilento, all’ombra del palazzo nobiliare che ospitò il re di Napoli Gioacchino Murat, si gira il remake italiano del successo francese Bienvenue chez les Ch’tis, regia di Danny Boon, arrivato sui nostri schermi con il titolo Giù al Nord. Al botteghino la commedia d’oltralpe aveva fatto furore (140 milioni di euro), provocando commenti importanti e attente analisi sociologiche. Da noi gli incassi hanno raggiunto i tre milioni e mezzo e non c’è bisogno di parlare di Lega, di dialetti, di contrapposizioni tra Nord e Sud, per capire quanto il tema possa essere sentito e attuale. Anzi, l’essere così tanto nell’aria del tempo, potrebbe caricare il film, diretto dal napoletano Luca Miniero, di eccessive responsabilità: «La nostra vuol essere una commedia sul recupero dei rapporti umani, sul valore dell’accoglienza, sul contrasto centro-periferia. In Italia la contrapposizione tra Settentrione e Meridione ha radici molto più profonde e molto più antiche di quello che sembrerebbe seguendo il dibattito politico di questi ultimi mesi». Non è un caso se prima, molto prima, della commedia francese e del rifacimento nostrano, siano arrivati alla stazione di Milano due personaggi del calibro di Totò e Peppino, muniti di lanterna per contrastare la nebbia, nemico pericoloso quanto invisibile. «Benvenuti al Sud», dice ancora Bisio, è un film «sulla necessità di reciproca conoscenza». Perchè, quando ci si guarda da vicino, quelle che sembravano differenze abissali spariscono: «C’è un Sud sepolto dai luoghi comuni – dice Miniero – che urla la sua normalità». FULVIA CAPRARA

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Fonte: lastampa.it

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