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Apre la pinacoteca comunale di Sessa Cilento

📅 06/09/2007 · 📰 AvvisiSalerno

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“Medicina animi”, così stava scritto sull’ingresso della più antica biblioteca di cui si conserva memoria, quella del re Osimandia d’Egitto, e così Francesco Volpe, delegato ai beni culturali del comune di Sessa Cilento e docente di storia sociale presso l’Università di Salerno, vorrebbe far scrivere all’ingresso del complesso che ospiterà la Pinacoteca comunale che sarà allestita a seguito della donazione di 156 opere di Pietro e Rino Volpe, solidi artisti con vive radici nel piccolo paese del Cilento.

La struttura sarà inaugurata sabato 8 settembre alle ore 18,30, presso il Centro Sociale Polifunzionale comunale.

La collezione, pervenuta al comune, è costituita prevalentemente da opere del pittore Pietro, padre di Rino, nato a Sessa Cilento nel 1900 e morto nel 1992 a Napoli dove ha vissuto. Con il figlio vi ha tenuto, dal 1970 al 1998, la galleria d’Arte“Il Diagramma 32”, in via Crispi. In aggiunta anche 55 dipinti e sculture di numerosi artisti di fama nazionale ed internazionale che avevano esposto presso la Galleria.

La collezione sarà presentata dall’insigne critico d’arte Carlo Fabrizi Carli già estimatore e profondo conoscitore delle opere dell’artista originario di Sessa Cilento e che con il paese d’origine ha sempre tenuto solidi rapporti. “Penso alla Medicina per l’anima”, conclude il professore Volpe “Perché penso che all’interno della nostra pinacoteca ci sia una vasta e ricca farmacopea utile agli studiosi bisognosi dei farmaci dello spirito”.

Qualche notizia su PIETRO VOLPE:

Nel 1908, dopo la prematura scomparsa del padre, compie i suoi studi nel convitto-orfanotrofio Umberto I di Salerno. Suo maestro è il pittore salernitano Giuseppe Avallone. Nel 1917 è chiamato alle armi, e realizza ritratti per i suoi superiori e commilitoni. Trasferitosi a Napoli nel primo dopoguerra, dove sposa Annunziata Botti, intraprende un’attività imprenditoriale, ma non tralascia di scolpire e dipingere. A partire dal 1957, anno di profonda crisi per la scomparsa della moglie, si dedica completamente all’arte.

Nel 1970 con il figlio Rino e la nuora Maria Sofia Boschetti apre a Napoli la Galleria d’Arte Il Diagramma 32 che concluderà la sua attività espositiva nel 1998. Questa iniziativa si rivela un punto di riferimento per la cultura e l’arte contemporanea anche per l’organizzazione di mostre di artisti nazionali ed internazionali, di collaborazione con istituzioni straniere operanti in città e vivaci convegni esterni.

Nonostante tutta quest’attività e la frequentazione d’importanti critici e scrittori (il primo amico ed estimatore era stato Carlo Barbieri), il carattere schivo del Volpe non cambia e il suo lavoro resta appartato.

Soltanto nel 1985 il Comune di Napoli, sollecitato da un comitato di uomini di cultura, dedica a lui e a suo figlio Rino una grande mostra antologica nella settecentesca sala Gemito con un bel catalogo a cura di Luciano Caramel edito da Mazzotta.

Tra gli inserimenti di maggior rilievo in pubblicazioni d’arte sono da ricordare quello di Giorgio Di Genova in Storia dell’Arte Italiana del ‘900, Generazione Primo Decennio, ed. Bora Bologna, di Paolo Levi in Pietro Volpe, ed. Giorgio Mondatori Milano, di Mariantonietta Picone Petrusa in Pittura Napoletana del‘ 900, ed. Di Mauro Napoli, di Carlo Fabrizio Carli in Segni d’Arte a Palazzo d’Avalos, ed. ESI Napoli.

Fonte: napoli.com

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