‘’Il progetto di esternalizzazione del sito di Battipaglia dell’Alcatel Lucent non e’ che l’ennesima conseguenza del disimpegno del governo di fronte al picco di una crisi economica che sta volatilizzando migliaia di posti di lavoro proprio nei settori di maggior eccellenza produttiva e con un piu’ alto contenuto in ricerca e sviluppo’’. Lo afferma il vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella.
‘’L’annuncio del governo di bloccare gli 800 milioni di fondi pubblici destinati allo sviluppo della banda larga e dell’intero comparto dell’ Ict italiano rafforza e accelera i segnali di deindustrializzazione del settore’’ denuncia Pittella, che spiega: ‘’La cessione a un privato del sito di Battipaglia, oltre ad aprire inquietanti interrogativi sui veri scopi dell’operazione e quindi sul destino dell’azienda, significa che in breve tempo il Centro di Integrazione e Collaudo, punto di eccellenza per l’integrazione e il collaudo di apparati di ultima generazione per la trasmissione dati su fibra ottica e, quindi, la diffusione della larga banda, si trasformerà in un sito manifatturiero senza prodotti propri, senza Ricerca e Sviluppo che dovrebbe affrontare un sfera di mercato dove la competizione è con gli equivalenti siti ‘low cost’ in Cina e Romania’’.
‘’In pratica - sottolinea l’esponente del Pd - si preannuncia la chiusura posticipata di quella che oggi rappresenta una realtà più unica che rara in Italia e al Sud’’.
‘’Se queste sono le prospettive, dal tavolo aperto tra sindacati, azienda e governo al ministero delle Tlc sulla vicenda Alcatel Lucent, deve uscire una netta inversione di tendenza nelle politiche nazionali del comparto - chiede l’eurodeputato - evitando cosi’ di disperdere un patrimonio di risorse umane e industriali quanto mai necessario per tirare fuori l’Italia dalla recessione e per non perdere il contatto con il futuro delle economie piu’ avanzate e competitive’’.