Rifiuti ancora lì in riva al mare, Italia Nostra Lucana invita il Comune cilentano ad effettuare la bonifica
          Inizio Marzo la discarica di rifiuti di varia tipologia, interrata nel terrapieno a pochi metri dal mare è venuta alla luce dopo una forte mareggiata, ma è ancora in loco dopo 8 mesi dal sequestro della stessa. 
Allora fu richiesto l’intervento dell’Arpac per rilevare la presenza di materiali pericolosi; il 19 giugno la stessa comunicò al comune di Vibonati che era stata rilevata presenza di amianto e che i rifiuti potevano essere rimossi.
Questa estate, tuttavia, non fu segnalato dalla Polizia municipale con apposita recinzione la presenza di amianto: anzi, per consentire il posizionamento di sedie ed ombrelloni ad uso dei turisti del camping adiacente, è stato posto per coprire i rifiuti un telone di plastica. Telone che inevitabilmente è stato distrutto e del quale si scorgono ancora i resti.
Tutt’oggi nulla si è fatto per bonificare il luogo dai rifiuti ancora interrati. Anzi dal nostro sopralluogo si rileva che altri rifiuti si sono aggiunti ai vecchi e i sacchi con rifiuti raccolti a marzo da operai del comuni sono stati lasciati sul posto.
Si ricorda che altre mareggiate sopraggiungeranno inevitabilmente nel periodo invernale e inizio primavera, trasportando con l’erosione delle onde tutti i rifiuti rimasti in mare, inquinando l’ecosistema.
L’associazione Italia Nostra Lucana invia pertanto un esposto al sindaco del comune di Vibonati, alla Capitaneria di porto di Sapri e alla Procura di Lagonegro, chiedendo urgentemente la bonifica dell’area.
Paolo Abbate – direttivo Italia Nostra e attivista wwf
        






