Salerno la stazione di Paestum abbandonata al degrado
Appello del presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Paestum, Marisa Prearo. La stazione di Paestum (Capaccio scalo), in provincia di Salerno, è la più nota turisticamente del Cilento eppure è abbandonata
«Sebbene sia da sempre un punto di arrivo per turisti provenienti da tutto il mondo, oggi la stazione di Paestum è un luogo devastato e abbandonato, oggetto di atti vandalici, che non invita né turisti, né residenti a sostarvi. Bisogna intervenire al più presto» è l’appello che lancia la presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Paestum, Marisa Prearo. «Accolgo con rammarico le lamentele dei turisti sconvolti per la mancanza di servizi all’interno della stazione di Paestum».
Da oltre un anno senza più personale, da molto più tempo priva della biglietteria, la stazione che si trova a poche centinaia di metri da Porta Sirena (una delle quattro che si aprono nelle mura di Paestum) è l’ingresso a Paestum per i turisti che arrivano in treno. Finestre e vetri rotti, nessuno che dia un’informazione ai turisti spaesati che spesso non sanno nemmeno come raggiungere le strutture ricettive in cui hanno prenotato le loro vacanze. E chi si reca alla stazione convinto di poter fare lì il biglietto, è costretto a tornare indietro nell’area archeologica per acquistarlo se non vuole salire senza, rischiando una multa salata.
«E’ necessario capovolgere l’immagine della stazione trasformandola dal luogo degradato qual è oggi, a punto di accoglienza e d’informazione, non solo per Paestum, ma anche per tutti i Comuni turistici del territorio. Naturalmente, perché ciò sia possibile, è indispensabile la collaborazione delle Ferrovie dello Stato. La stagione estiva appena terminata mi ha impedito di riunire attorno a un tavolo i rappresentanti istituzionali degli enti locali, ma sull’argomento c’è già stato uno scambio di idee». Altro problema, che da oltre due anni affligge alcuni cittadini del nostro comune, è la chiusura definitiva del passaggio a livello ferroviario: «Una chiusura che impedisce a chi abita al di là della rete ferroviaria, di raggiungere il centro abitato attraverso l’abituale percorso di poche centinaia di metri e che obbliga, invece, costoro a portarsi sulla pericolosa strada a scorrimento veloce».







