Presentata la Rete del Gusto della Dieta Mediterranea del Parco Nazionale C.V.D.A.
Vallo della Lucania - E’ stata presentata questa mattina presso la sede dell’Ente Parco la Rete del Gusto della Dieta Mediterranea, un progetto fortemente voluto dal Parco Nazionale del Cilento, Diano e Alburni. “La Rete del Gusto rappresenta l’identità enogastronomica del Parco - spiega Tommaso Pellegrino, presidente dell’Ente, comunità emblematica della Dieta Mediterranea -. Abbiamo assegnato un Marchio di territorialità a tutte le aziende che ne hanno i requisiti e che ne hanno fatto richiesta. Proprio oggi assegneremo il Marchio ad altre trenta aziende (per un totale di circa 100 aziende). Con lo stesso principio stiamo lavorando con i ristoranti, le pizzerie e le paninoteche che si vedranno assegnati una, due o tre primule a seconda del numero di prodotti a marchio Parco utilizzati, tra cui vino e olio. I menu dovranno naturalmente ispirarsi alla Dieta Mediterranea con la presenza di alcuni piatti tipici della tradizione”.
L’idea è quella di fare Rete, mettendo in relazione produttori e ristoranti con l’obiettivo di agevolare i rapporti tra gli operatori, permettendo loro di conoscere le innumerevoli quantità di prodotti di qualità e di eccellenza realizzati nel territorio del Parco. “E’ importante sottolineare che si tratta di un marchio di territorialità -sottolinea Pellegrino – . E con la Rete del Gusto ampliamo maggiormente questo discorso, che agevolerà i rapporti tra produttori e ristoratori, creando sinergie e collaborazioni. Un valore aggiunto che comporterà vantaggi, senza alcun obbligo di esclusività”.
In cantiere c’è anche il progetto di realizzazione di una Guida che metta insieme tutte le aziende e tutte le attività ricettive della Rete del Gusto.

L’Ente ha tanti i progetti in cantiere per valorizzare la Dieta Mediterranea. “La Rete del Gusto rappresenta un fiore all’occhiello del nostro territorio che si innesta nel progetto più ampio della promozione della Dieta Mediterranea – aggiunge Vincenzo Inverso, Consigliere del Parco -, che non rappresenta solo l’aspetto enogastronomico ma uno stile di vita”.







