DAL CILENTO, DA VATOLLA A NAPOLI. L'ULIVO DI VICO RICORDATO NELLA MOSTRA D'ARTE DI RITA LEPORE
 
           di Marisa Russo | Blog
di Marisa Russo | BlogTRA NATURA ED ARTE IL FASCINO DEL LINGUAGGIO SIMBOLICO!
A Napoli nella Cappella del Rosario della CHIESA SANTA MARIA DELLA MERCEDE E SANT'ALFONSO MARIA DE' LIGUORI il 6 dicembre si inaugura la Mostra d'Arte di Rita Lepore che, ispirata dal simbolo del rosario, conduce in un iter emozionante tra fiori comunicanti con le loro forme e colori.
Il richiamo a quella corona di rose offerta alla Madonna, ideata da San Domenico, dove ciascun fiore diviene preghiera, e' evidenziato, con grande essenzialità e creativa sintesi, dal dipinto di una gran Rosa collegata con un dorato filo ad un oltre, quindi sono rivelate tante emozioni suscitate da fiori alla sensibile Artista.
I tanti cerchi concentrici di petali che formano la rosa simboleggiano i tanti percorsi esistenziali che necessita attraversare per giungere al Centro del sè, nella proiezione interiore di Dio.
Simbolo riportato anche negli architettonici rosoni di cattedrali.
Il Libro della Natura comunica messaggi profondi, letto da questa Artista sensibile e rivelato con il linguaggio Artistico, che comunica in modo immediato ed emotivo, diviene un vibrante, coinvolgente, Concerto Silenzioso che sembra quasi ridare suono a quell'antico ormai muto organo della Cappella.
Rita, per innata sensibilità e per approfondimenti filosofici, ha la capacità di "guardare" oltre il "vedere" ed offre i suoi "sguardi" proiettati sulle tele.
Saper "guardare" significa recepire profondamente il significato di cio' su cui si pone lo sguardo, oltre il semplice vedere con il solo uso del senso della vista.
Si vede istintivamente ma, ben osservando, riflettendo con sensibilità, intelligenza e conoscenza, si riesce a “guardare”, a recepire profonde comunicazioni.
Quindi necessita soffermarsi sulle varie rivelazioni dei fiori dipinti che si innalzano, come da un prato, dal maiolicato antico pavimento dalle verdi sfumature.
In una bianca "luce" si evidenzia il dipinto dell'ulivo con i suoi bianchi fiorellini sotto il quale amava sostare nel Cilento, a Vatolla, il filosofo Giambattista Vico per scrivere e leggere.
Affescinato da simboli e Miti, che nel Cilento richiamano con intensi echi, Vico cercava quella "LUCE" di cui l'albero era simbolo per la possibilità di "illuminare" bruciando nelle antiche lampade. La "Luce" ovvero l'"illuminazione", la conoscenza conduce anche alla pace, simbolo più conosciuto dell'ulivo.
Le delicate pennellate di Rita, che sfumano in soffuse vibrazioni colorate, incosciamente divengono forti, in evidenti contrasti, solo in una denuncia sofferta, come in quell'opera dai fiori recisi posti nel vaso in un egoistico cogliere che ne dertermina la loro morte.
E' la rivelazione di un voler possedere, non amare!
La sensualità e l'unione sessuale quale atto naturale sono evidenziati da quel gran fiore rosso che si apre mostrando stami e pistilli, organi sessuali della pianta, in un armonico incontro danzante inno alla vita, all'amore, alla riproduzione!
Ma gli stessi organi in una altra opera si contorcono in un incontro fine a se' stesso e l'autrice li esprime costretti in una catena che non permette elevazioni in una spontanea rivelazione di opposte realtà esistenziali.
Ecco però la realizzazione di "Soffioni" che, quali pensieri evanescenti, volano leggeri verso il cielo raggiungendo il volo di una bianca colomba.
Ogni opera va quindi osservata dal fruitore abbandonandosi all'emozione coinvolgente e tentando di "svelare", come suggeriscono i veli posti su alcune tele, il loro misterioso messaggio!
La sacralità del luogo scelto per l'esposizione di questa Mostra d'Arte, vuole anche evidenziare la sacralità della Natura, l'importanza del recupero dell'equilibrio ambientale, tema caro anche a Papa Francesco. Diviene richiamo ad una vita tra le vite nelle varie realtà, non soffocata da esteriorità, da artificialità, da arrivismo per poteri materialistici, distruggendo ogni armonia del creato.
In un inno alla sinestesia, tutti i sensi sono coinvolti, colori per allietare la vista, vellutati petali che richiamano al piacere del tatto, nubi tracciate che ricordano profumi delicati esaltanti, forme mosse che evocano suoni di movimenti, e, su piccole mattonelle, quasi a mostrarne l'umiltà, quasi sempre trascurate, piante aromatiche che riconducono al gusto ed ai loro poteri salutari, tutto in una pura esaltazione dell'"ESSERE" .....che conduce in un oltre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
         Effettua una ricerca
        Effettua una ricerca
      







