San Marco di Castellabate, la Necropoli che non c'è
Della antica citta tardo - imperiale di Erculia, base militare e insediamento portuale nonchè scalo di approviggionamento privilegiato sulla rotta verso l'oriente per la flotta occidentale di stanza a Miseno, non rimane quasi nulla; se si esclude un breve pontile in opera laterizia semi-sommerso ed ad una necropoli inaccesibile ai visitatori.
Sconosciuta ai più la necropoli romana di San Marco di Castellabate a pochi chilometri da Salerno si estende su di una superfice di circa 7.000 metri quadrati pari all'incirca a poco meno di un campo di calcio ma è completamente (e vergognosamente) oscurata da ville private e da un grande albergo di lusso. Solo qualche "mozzicone" fuori contesto è visibile su di un viottolo panoramico che costeggia la rada del porto il resto, composto da fosse sepolcrali dette alla cappuccina e tombe a pianta quadrata databili I-II sec. dopo Cristo, vi si ritrovano (almeno quelle sopravvissute allo scempio edilizio) tra i giardini fioriti, gli ombrelloni e le piscine delle dimore private. Strutture turistiche e ricettive, dunque, che al loro interno nascondono la bellezza di 40 tombe a testa considerato che in totale sono state stimate più di 160 fosse.
Liberti ed ufficiali romani vennero tumulati in questi luoghi lungo fosse poco profonde scavate su di un promontorio d'arenaria a picco sul mare con tutto il loro ricco corredo funerario in gran parte recuperato ma in parte anche saccheggiato da tombaroli improvvisati (il più delle volte gli stessi proprietari?)
Una nota curiosa vuole tra i reperti ritrovati, quali brocchetti, spilloni e lucerne oltre ad iscrizioni in greco e latino anche un gran numero di amuleti ed oggetti magici in particolare contro il malocchio come un campanello di bronzo la cui funzione era appunto quello di scacciare ...
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