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Salute, Coldiretti Salerno: allarme per via libera a nocciole tossiche

📅 giovedì 14 gennaio 2010 · 📰 SaluteSalerno

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La decisione di raddoppiare il contenuto massimo ammissibile di aflatossine tossiche nella frutta secca in commercio nell'Unione Europea mette a rischio la salute dei consumatori e danneggia gli agricoltori nazionali impegnati a garantire la qualitĂ  della produzione in Italia, che è leader europea nelle coltivazione di nocciole.

E' quanto afferma il Presidente della Coldiretti di Salerno, Pietro Caggiano, in riferimento al via libera di fatto del Consiglio UE alla proposta della Commissione europea di innalzare i limiti attualmente in vigore in Europa, aprendo la strada all'arrivo in Italia anche delle nocciole turche che si sono distinte proprio per gli elevati livelli di contaminazione.

Le aflatossine - sottolinea Caggiano - sono tossine prodotte da alcuni tipi di muffe che possono essere presenti in arachidi, nocciole, mandorle e pistacchi che secondo gli esperti hanno effetti potenzialmente cancerogeni.

La Coldiretti ricorda che la Turchia è il più grande produttore mondiale di nocciole (78 per cento) con una nocciola su tre utilizzata dall'industria italiana proveniente da questo Paese. Ma queste importazioni hanno grossi problemi di contaminazione da aflatossine e nei primi nove mesi del 2009 ben 56 partite di nocciole provenienti dalla Turchia sono risultate contaminate in diversi stati dell'Unione.

Il consumo di nocciole e di frutta in guscio in generale è rilevante in Italia considerato che - sottolinea il direttore della Coldiretti salernitana, Aniello Ascolese - tale prodotto è presente oltre che nelle note creme alla nocciola, in biscotti, wafer, merendine, barrette energetiche, muesli e yogurt che sono entrati a far parte delle abitudini alimentari degli italiani, soprattutto tra i giovani ed i bambini che oltretutto risultano quelli maggiormente esposti, in virtù anche del loro basso peso corporeo.

In provincia di Salerno - continua Ascolese - la nocciola "Tonda di Giffoni", tutelata dal marchio di indicazione geografica protetta IGP, rappresenta una tra le eccellenze produttive del territorio che però non può riuscire a competere con la concorrenza sleale da parte di Paesi dove non solo non si applicano pratiche agronomiche corrette, ma si utilizzano fitofarmaci vietati in Italia. E ciò anche perchè non esiste l'obbligo di etichettatura del prodotto trasformato.

L'Italia è il primo produttore comunitario di nocciole, con 1,1 milione di quintali di prodotto coltivato su oltre 60.000 ettari; la produzione - precisa la Coldiretti - che si svolge in zone spesso difficili, collinari ed a rischio di dissesto idrogeologico, è essenzialmente concentrata in quattro regioni con in testa la Campania, con oltre il 50% del totale, seguita dal Lazio, dalla Sicilia ed il Piemonte..

La procedura comunitaria prevede che sulla decisione si esprima con proprio parere anche il Parlamento Europeo e, pertanto, - afferma la Coldiretti - l'obiettivo delle forze politiche e di rappresentanza deve essere indirizzato verso una giusta sensibilizzazione degli europarlamentari, perché venga sovvertita una decisione che è pericolosa per i cittadini e negativa per le imprese comunitarie.

Fonte: viniesapori.net

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