Una superstrada costruita su scarti di materiale edile e pezzi di ferro arrugginiti. Scoperta casuale dei Carabinieri
SARNO. Una superstrada costruita sulla spazzatura. Quattro corsie destinate a reggersi su scarti di materiale edile e pezzi di ferro arrugginiti. A rischio ambientale, e soprattutto a rischio crollo. Un cantiere lungo ben due chilometri e mezzo che ora è stato sequestrato dai carabinieri. Interrotti i lavori per la realizzazione dell’arteria a scorrimento veloce che avrebbe dovuto collegare il casello dell’autostrada A 30 di Palma Campania con i comuni del Vallo di Lauro.
Scoperta casuale o quasi, quella dei carabinieri di Nola al comando del capitano Andrea Massari. Che lo scorso 7 gennaio erano andati a controllare, a Sarno), una cava della societá Ipa. Cava trasformata in discarica di rifiuti speciali subito sequestrata.
Quei rifiuti finivano sul terreno della superstrada per realizzare il cosiddetto "rilevato stradale" per la successiva costruzione della corsia. Dunque il sequestro del cantiere. Il volume di rifiuti trovati nel cantiere è di 200 mila metri cubi.
Il sequestro della cava fece molto scalpore. Volevano controllare che la cava fosse utilizzata secondo le prescrizioni contenute nell’autorizzazione. Ed invece, avevano scoperto che il suolo era stato adibito a raccolta di rifiuti speciali. Per questo motivo, era stato denunciato a piede libero E. F., l’amministrazione dell’a zienda che gestisce l’impianto.
Il 50enne, originario di Angri e residente ad Ottaviano, in provincia di Napoli, deve rispondere di costituzione e gestione di discarica abusiva, oltre che di traffico di rifiuti. Durante il lungo sopralluogo, le forze dell’ordine avevano appurato la presenza di ingenti quantitá di materiali irregolarmente smaltiti. In particolar modo, erano state rinvenute terre frammiste a fresato di asfalto, materiale bituminoso, materiale plastico e ferroso oltre a metalli pesanti. Come, ad esempio, numerosi tubi in piombo. Gli investigatori avevano tempestivamente informato l’autoritá giudiziaria del tribunale di Nocera Inferiore, procedendo all’i mmediato sequestro dell’intera superficie, che occupa circa 42mila metri quadrati. A carico del legale rappresentante, R. L., un 39enne di Napoli, sono tuttora in corso gli accertamenti per stabilire quali materiali si trovassero sui 5 camion. Al momento non fu formalizzata una denuncia a piede libero a carico di quest’u ltimo. Poiché non era stato ancora accertato il motivo per cui quei camion si trovassero sul piazzale. Dovevano caricare materiali o avevano giá sversato rifiuti? Dall’esito delle indagini dipenderanno anche le eventuali misure da adottare nei confronti dell’imprenditore dell’azienda di Succivo.
Resta l’estrema gravitá dell’episodio, in quanto sul suolo della cava, oltre a materiali di risulta del ciclo edile, potrebbero essere finiti anche fusti contenenti sostanze tossiche e chissá cos’altro. Una complessa indagine che resta aperta. (r. c.)







