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Il Coronavirus nel Cilento. Ulteriori dati intorno alla diffusione del virus a Salerno e nella regione Campania

Diversi comportamenti irresponsabili di cittadini che ancora evadono il rispetto delle ordinanze che hanno l'obiettivo del contenimento del contagio da Covid-19. La forza reattiva del canto corale sui balconi al centro sud. Il fallimento della didattica a distanza nella città di Bergamo, dovuto all’ecatombe, ove il crollo psicologico, il dolore chiuso dentro le case rimbalza senza poter uscire.

📅 giovedì 19 marzo 2020 · 📰 CronacaCilento

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foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

Mentre nel Cilento e in provincia di Salerno aumentano le affezioni epidemiche, si registra un nuovo caso di coronavirus ad Agropoli, il quarto fino ad oggi. Si tratta di un uomo di 54 anni. Ieri trasferito all’ospedale di Vallo della Lucania con difficoltà respiratoria e febbre alta. L’affezione da coronavirus è stata riscontrata dal tampone eseguito presso l’ospedale Ruggi di Salerno. Diffuse le misure precauzionali. Restano in isolamento una famiglia di Pollica e una di Ascea a seguito della pediatra risultata positiva al tampone. Trattasi di una specialista che risiede a Napoli, sposata con un medico, attualmente ricoverato in ospedale. La signora ha visitato i piccoli pazienti l’ultima volta nel Cilento il 6 marzo scorso. Le intere famiglie dei bambini visitati in quella data sono finite in quarantena precauzionale. Si aggiungono altri casi a Sessa Cilento, Vallo della Lucania e Sapri. Nella nostra regione, in Campania,nella serata di ieri, si è riscontra la presenta di ulteriori 87 casi di Coronavirus. Complessivamente il numero dei contagiati in Campania è di 641. L’Unità di Crisi della Regione Campania riferisce che nel pomeriggio sono stati esaminati: presso l'ospedale Cotugno 174 tamponi di cui 44 risultati positivi, presso l'ospedale Moscati 39 tamponi di cui 13 risultati positivi, presso l'ospedale Sant'Anna 46 tamponi di cui 5 risultati positivi, presso la Federico II 26 tamponi di cui 1 risultato positivo, presso l'Ospedale San Paolo 23 tamponi di cui 1 risultato positivo.
Da una condizione di normalità, nella piena convinzione delle nostre certezze, siamo passati traumaticamente a uno stato di ampia diffusione epidemica, a una vertiginosa crescita di morte. Dice bene il dottore Vincenzo Sica, medico di famiglia di Capaccio/Paestum, in un suo post stamattina, sollecitando le coscienze a rispettare le norme: “Avete capito cosa abbiamo perduto!? Avete capito cosa dobbiamo riconquistare?! Tocchiamo con mano il nostro isolamento obbligato e necessario, sentiamo la paura addosso costantemente; una fobia che non sempre e per tutti si legge opportunità precauzionale, giusta distanza fra noi anche nell’obbligo quotidiano di sopravvivenza. Per tanti, invece, come dimostrano alcuni comportamenti in luoghi pubblici, dire Coronavirus è ancora cosa fatiscente, irrilevante, di poco conto. Si tratta di somma incoscienza e stupidità in questo caso! Cosa volete oltre le bare di Bergamo,(e non solo)?! Cosa occorre che vi desti oltre le sollecitazioni di Sindaci, forze dell’ordine, operatori sanitari per comprendere il serio rischio della morte che passa sulla nostra pelle per capire il dramma che questa quotidianità ci obbliga a vivere e limitare in modo severo le vostre uscite?! Intanto i diffusi comportamenti irresponsabili hanno indotto il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a un colloquio telefonico con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini. “Vi sarà, dichiara il Governatore, il contributo delle Forze Armate nei controlli per il rispetto delle ordinanze che hanno l'obiettivo del contenimento del contagio da Covid-19, e ciò avverrà nelle aree che di volta in volta verranno individuate e segnalate nella nostra regione''.

vincenzo de luca


Giunge notizia che il presidente regionale Vincenzo De Luca, a seguito di diverse sollecitazioni ha disposto la documentazione utile per la riapertura dell’Ospedale di Agropoli col fine del contrasto all’emergenza del coronavirus. Sarà utilizzato il reparto di terapia intensiva per far fronte ai contagiati dal Covid-19. Il Presidente De Luca ha annunciato, nella giornata di ieri, che saranno costruiti tre nuovi ospedali da campo per il coronavirus in Campania, a Ponticelli, a Salerno e a Caserta.
La desolazione delle solitudini delle micro e macro contestualità urbane è lo specchio del nostro isolamento interiore, di preoccupazioni spesso taciute nel nucleo della nostra famiglia, ascose dietro il sorriso delle nostre labbra. Ci aggrappiamo alla speranza, al naturale bisogno della sopravvivenza. Il Calvario di chi soffre negli Ospedali, l’immane opera umanitaria degli operatori sanitari contrastano con alcune immagini di necessarie coralità sui balconi per scongiurare il male. Un bisogno di aggregazione sociale per darsi forza e il ricercare il seme della resilienza, un atto beffa verso i coronavirus, una grande famiglia di virus capace di causare diverse infezioni, dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS). Avanti alla morte però lo scenario cambia, non si trova forza reattiva, capacità di sopravvivenza; alcuni eventi si rappresentano distrattori persino rispetto alle necessarie sollecitazioni motivazionali di sopravvivenza. La stessa attività didattica a distanza in questo momento di grande acutizzazione del dolore non si rappresenta possibile ovunque. "Qui nessuno canta sul balcone. Qui nessuno si sente tra i "salvati", dichiara una dirigente di Scolastica di Bergamo: "Scusate. A me la didattica a distanza si è inceppata, avvitandosi su se stessa dopo un'iniziale e scoppiettante partenza. Non sono stati problemi tecnici a farla implodere, e nemmeno forse quelli legati ai limiti culturali o strumentali di alcune famiglie. E' stato proprio il virus. Un virus che qua ... ha falciato nonni, madri e padri in quasi tutte le famiglie dei miei studenti e dei miei docenti. Un'ecatombe. Da qui il crollo psicologico, il dolore chiuso dentro le case che rimbalza senza poter uscire, nemmeno via web. Un dolore che annulla ogni voglia di pensare al "dopo". Qui nessuno canta sul balcone. Qui nessuno si sente tra i "salvati". Insomma, il terrore, la depressione, lo smarrimento hanno fortemente influenzato l'iniziale slancio didattico e tutta la buona volontà degli insegnanti e degli alunni. Dovrò lavorare su questo, adesso, e non sui device o sugli aspetti tecnici. E non so da che parte cominciare...perchè non ne sono capace".
Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina), riferisce il Ministero della salute, ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. Il 9 gennaio 2020, il CDC cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) come agente causale della malattia respiratoria poi denominata Covid-19. La Cina ha reso immediatamente pubblica la sequenza genomica che ha permesso la realizzazione di un test diagnostico in modo tempestivo. Gli ultimi dati OMS (Fonte: Health Emergency Dashboard, (18 Marzo, ore 10.00 CET) indicano la seguente situazione globale: 193.475 casi confermati nel mondo dall'inizio dell'epidemia, 7.864 morti, 164 Paesi o regioni. Il bollettino del 18 marzo indica questa condizione Coronavirus in Italia: 35.713 casi positivi e 2.978 morti. Torna, come mantra, la raccomandazione di restare a casa per impedire il diffondesi del virus e la necessità di adottare le seguenti misure di protezione personale:

• restare a casa, uscire di casa solo per esigenze lavorative, motivi di salute e necessità
• lavarsi spesso le mani;
• evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
• evitare abbracci e strette di mano;
• mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
• igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
• evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri;
• non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
• coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
• non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
• pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
• usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

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