RASSEGNA LIBRI MERIDIONALI: "TI LASCIO ANDARE".........UNA FILOSOFIA DI VITA DA ANALIZZARE
di Marisa Russo | BlogNell'antico Castello sulla Collina dell'Angelo affacciata sul mare del Mito, il Trentennale della Rassegna dei Libri Meridionali, organizzata dal professore Gennaro Malzone, ha visto esposti, tra le mura in pietra, tanti libri dai più diversi temi. I selezionati visitatori, giunti da diverse Regioni Italiane, pur nella frazionata presenza timorosa del covid, si sono distinti per interessi culturali. Tra i tanti testi uno in particolare mi ha colpito per il suo emblematico titolo "Ti lascio andare" Alfredo Guida Editore. L'ho letto con interesse ed avuto la conferma dell'enigma che nasconde. E' una pugnalata determinante se inflitta in tenera età , che determina la formazione della personalità prematuramente deviata. Necessaria invece scelta nel rapporto tra adulti, stupido ed errato egoismo voler forzatamente dall'altro quello che non è. E' un libro che definisco breve, colto romanzo psicologico su cui meditare. L'autrice, la professoressa Silvana Lautieri Presidente del Centro Studi Erich Fromm, affronta più tematiche attraverso la vita complessa di una numerosa famiglia di quattro figli che da ragazzini hanno perso improvvisamente la madre!
In una Natura spesso esaltata nella sua bellezza e nelle sue diversità che confluiscono in una originale armonia accogliente, gli umani, pur capaci di goderne, in contrapposizione, lottano le loro diversità in una ricerca di un insieme di similitudini. E' invece proprio nell'incontro di diversità che si può raggiungere un completamento nella proficua accettazione non nella lotta.
I tanti viaggi che i protagonisti intraprendono per ritrovarsi in nuovi e stimolanti habitat, sono in realtĂ simboli dei "viaggi" interiori che dovrebbero affrontare per trovare la vera essenza del proprio io!
Non manca il richiamo all'Arte Visiva, all'emozione con cui coinvolge e silenziosamente comunica. E' aiuto per gli autori per esprimere le proprie emozioni e comunicare con i fruitori. L'autrice cita l'opera del pittore e poeta Giacomo Balla (1871-1958), che perse il padre a nove anni, evento che certo influenzò la sua continua ricerca psicologica ed il valore che diede alla comunicazione delle emozioni con segni, colori e parole. E' il trittico "Affetti" (1910), che esalta il valore dell'intimità familiare, che colpisce un personaggio del libro che alla fine si rifugerà in quell'atmosfera nella sua famiglia. Ritengo che questa intensa opera pittorica sia il fulcro dell'intera rivelazione di questo libro. L'ho pubblicata, l'avrei messa in copertina! La ragazzina, poggiata nel grembo di colei che l'ha generata, legge in un determinante gioco di luci ed ombre, "luci ed ombre" di un rapporto essenziale e pur complesso!!
E' il tema centrale che mi comunica l'autrice, nascosto tra le pieghe di tante altre considerazioni e rivelazioni.
Forse tutti ogni libro da noi scritto vorremmo leggerlo, come questa bimba, abbandonata nel grembo generatore inconsapevole del nostro destino che pur ha molto determinato!


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