Alcatel - Operai minacciano darsi fuoco in stabilimento
I dipendenti dello stabilimento Alcatel Lucent che produce componenti per telecomunicazioni chiedono garanzie per il proprio futuro lavorativo e per il destino della fabbrica del Salernitano. La protesta scattata questa mattina è scaturita dalla presentazione, da parte dell'azienda, dello stesso piano industriale proposto qualche mese fa e respinto da Cgil e Rsu. Con la proposta avanzata ad Alcatel da un gruppo di imprenditori, che si sono detti pronti a rilevare un ramo dell'azienda, ci sarebbe una scissione del settore manifatturiero da quello della ricerca. Prospettiva che preoccupa i lavoratori. Lo stabilimento Alcatel di Battipaglia non è nuovo a iniziative di protesta di questo tipo. Già lo scorso 7 settembre, per circa 6 giorni, cinque operai (tre interinali e due con un contratto a tempo determinato) si barricarono all'interno della fabbrica con alcune taniche di benzina e alcune bombole di gas minacciando di darsi fuoco. Gli operai trascorsero cinque notti all'interno dello stabilimento. In quell'occasione furono diverse le manifestazioni di solidarietà sia dal mondo politico che della Chiesa. Il vescovo di Salerno, Gerardo Pierro, celebrò una messa in segno di vicinanza mentre parenti, amici e colleghi dei lavoratori Alcatel organizzarono una fiaccolata fuori i cancelli del sito produttivo.






