CASTELLABATE: OSSERVIAMO L'INSTALLAZIONE POCO CONOSCIUTA DEL RECENTEMENTE SCOMPARSO SCULTORE GELSOMINO CASULA
di Marisa Russo | BlogNel Centro Storico scendendo quasi alla fine di Via Pentone che conduce alla Piazza 16 giugno 1123, a destra su una altura, è posizionata una Installazione Artistica realizzata dallo scultore recentemente scomparso, Gelsomino Casula. In occasione della celebrazione del 160mo anniversario della costituzione della Banda locale, l'Amministrazione Comunale diede l'incarico allo scultore di installare una sua opera, dedicata alla musica, in tale via che conduce alla Sala polifunzionale dove la Banda esegue le prove. Tra resti di anfore di terracotta, si evidenzia il materiale preferito dall'autore, la pietra, che tra le cose periture è la più durevole, richiama al legame nel tempo delle generazioni, sino a divenire unione tra terra e cielo.
In quelle anfore portatrici di acqua vedo un richiamo al potere della musica di "dissetare" la richiesta di armonia!
Nel gioco tra casualità ed effetto voluto, i contrasti in questa opera, tra lucido ed opaco, tra sfumature di colore diverso, riflettono i contrappunti musicali e le contrapposizioni nella vita. Sulla stele in pietra, di lato, sette spazi incisi in scala verticalmente ricordano le note. Il valore protettore della scultura è sottolineato dal lucido levigato che rappresenta tre dita in cenno di benedizionel
Ricordo la espressiva e pur enigmatica fisicità di Gelsomino, un sardo ma alto, dai lunghi capelli, dal viso duro ma dal dolce sorriso! Mi ascoltava con attenzione mentre lui si esprimeva meglio con la pietra! Gli presentai una Mostra d'Arte a Villa Matarazzo, lo incontrai varie volte in occasione di Manifestazioni Artistiche, ma il ricordo più caro è legato a quella visita inmprovvisa, annunciata pocchi minuti prima da una telefonata! Con entusiasmo lo vidi scendere dall'auto di un amico che lo accompagnava con una busta bianca che evidenziava con entusiasmo, porgendomela!! Mi disse che mi aveva portato una decina di pomodorini gialli_ rossi, i datterini detti in cilentano "vernine", perchè hanno la particolarità di maturare in inverno, voleva li provassi e mi incitava a piantarli! Amava l'Agricoltura! Ci trattenemmo a lungo affacciati sul mare di Castellabate, aveva tanti progetti Artistici in cui voleva la mia collaborazione. Si aprì parlandomi anche della sua vita privata con una comprensione rara nella consapevolezza della sua particolare personalità!!
Lì, dove a lungo parlammo, su una colonnina, ho posto una sua scultura, un enigmatico volto in pietra.
Non mi aspettavo questa sua prematura dipartita, con un male che ha certamente come concause anche dolori psichici!
Ciao Gelsomino, svelavi il turbine misterioso del tuo oscuro io solo nella bianca pietra, come il fiore di cui porti il nome nella buia notte trova stimolo per emanare con il bianco candore la sua essenza "profumata"!
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