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SCUOLA, L'EUROPA ALLUNGA LE VACANZE

Ritorno a scuola, monito della Commissione europea: prorogare la DAD e allungare le vacanze

📅 martedì 1 dicembre 2020 · 📰 CovidCilento

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foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

L’apertura della scuola in questo periodo rimane di rilevante interesse e divide le forze governative. Nella imminenza del DPCM, (dovrà essere approvato entro il 3 dicembre), mentre ci si orienta per un rientro delle superiori il 7 gennaio, arrivano indicazioni in netto contrasto. Un balletto infinito. Nei territori a basso contagio gli alunni possono tornare, con gradualità controllata, nelle prossime settimane, già dal 14 dicembre, riducendo gli orari di didattica a distanza.

Di tutto e di più si sente intorno al rientro in classe, per consentire la didattica in presenza, quando ormai siamo incamminati nel tempo di Avvento e quasi, tocchiamo con mano il Tempo di Natale, la festività con più giorni di vacanza dell’anno scolastico. Le divergenti posizioni intorno all’apertura, prima e dopo le feste, rappresentano le divergenze di parte, in seno al governo. Da un lato la caparbietà di Lucia Azzolina, orientata a portare tutti a scuola e al più presto; dall’altro il cauto freno di Paola De Micheli che dichiara l’impossibilità che tanto avvenga nell’immediato.

E’ impossibile, secondo la ministra dei trasporti, poter garantire con sollecitudine il distanziamento sui mezzi (la cui capienza ora è al 50%) senza uno scaglionamento degli orari. La stessa De Micheli, qualche giorno fa, ha considerato l’opportunità di un ritorno anche di sabato e domenica…”Le scuole vanno riaperte, ha ribadito, quando ci sono le condizioni per riaprirle (..) eventualmente si potrà fare lezione in presenza anche il sabato per scaglionare gli studenti sui mezzi di trasporto.


Sull’ipotesi di un’apertura anche la domenica, “sono decisioni che vanno condivise con tutto il governo”, ma “siamo in emergenza e bisogna far cadere ogni tabù”. Una soluzione questa veramente sconsiderata, malgrado tutto! Dopo il balletto De Micheli-Azzolina si è fatto sentire, con giusta determinazione, il tuonante De Luca. “Le scuole devono riaprire a gennaio”. Tanto a seguito di una recente riunione tra Regioni e Governo. Col necessario fragore di un tuono, Vincenzo De Luca, Governatore della Regione Campania, ha dichiarato: “E’ emerso l’orientamento dell’apertura delle scuoleil 9 gennaio. Mi auguro questo evitando di incentivare la ripresa del contagio e mettendo i comuni in condizione di riprendere le attività in sicurezza …Tra le cose più sconvolgenti ci sono le posizioni del ministro dell’Istruzione, spalleggiata dal presidente del Consiglio. Voglio mantenere toni misurati, ma si poteva mai immaginare di aprire le scuole il 9 dicembre per poi chiuderle per le feste e riaprirle a gennaio? Non ci sono parole. Siamo in un Paese nel quale le cose di più normale buonsenso sono una conquista”. Bene, mentre ognuno dice la sua e la spara più grossa, in merito al rientro a scuola, prende posizione l’Unione europea. Bisogna allungare le vacanze natalizie in quanto necessita un periodo “cuscinetto”, utile a deprecare la terza ondata Covid19.

La Commissione europea fa sentire la sua voce autorevole col preciso monito a proseguire la DAD e a posticipare quanto più possibile la data di rientro dopo le vacanze. E tanto è dovuto alla facile diffusione possibile dei contagi Covid19. L’invito ad allungare le vacanze di Natale è contenuto nella bozza delle Linee Guida predisposte dalla stessa Commissione Ue sulle misure anti-Covid da attuare in vista delle festività natalizie. Il testo divenuto definitivo, è stato visionato dall’Ansa. Sarà presentato domani. Estrapolando parti del contenuto si legge che “al fine di ridurre i rischi di trasmissione nel periodo che segue la stagione delle festività”, si invita a “valutare di allungare le vacanze scolastiche”. La ripresa delle lezioni in presenza non prima del 7 gennaio, è, dunque, ipotesi confutata anche dalla Commissione europea che, come accennato, sollecita ad allungare le vacanze natalizie o proseguire la DaD anche dopo la fine delle festività di inizio 2021.

Non si comprende e giustifica l’orientamento recente di Giuseppe Conte, Presidente Consiglio, di volere anticipare la ripresa delle lezioni tradizionali addirittura una decina di giorni prima del Natale, contrariamente alla linea di buon senso, dettata, al riguardo, dalla stessa Europa.

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