Parco del Cilento: "sfida tra Santi", San Cono contro San Costabile
Qualche giorno fa, ovvero lo scorso 27 gennaio il Consiglio Comunale di Castellabate approvò una delibera rivolta al presidente Amilcare Troiano e al presidente della comunità del Parco, Angelo Vassallo, di attivare le procedure necessarie per proclamare Santo Patrono del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, San Costabile Gentilcore, fondatore e patrono di Castellabate, nonché compatrono della diocesi di Vallo della Lucania. Su proposta del sindaco Costabile Maurano, che già nei mesi scorsi aveva rivolto la stessa proposta al Presidente Troiano, il Consiglio comunale ha votato la delibera all’unanimità. Il Comune di Castellabate riconosce San Costabile come suo fondatore e lo venera, ma la devozione nei suoi confronti è molto viva anche nelle popolazioni della costa e dell’entroterra. Nel 1979 fu nominato patrono secondario della diocesi di Vallo e nella sua iconografia è sempre presente un giglio bianco, simbolo della purezza e mitezza ma anche dell’amore verso il territorio e l’ambiente. Il santo si impegnò,nella rivalutazione dei beni incolti adottando un sistema agrario-giuridico molto favorevole al coltivatore e nello stesso tempo vantaggioso per la produttività del territorio cilentano, anticipando di secoli l’interesse, la custodia e valorizzazione dell’ambiente che sono tra gli scopi primari del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. San Costabile rappresenta, quindi, un esempio di amministratore e custode di una natura rispettata e utilizzata per lo sviluppo dell’uomo, di qui la proposta di riconoscerlo come patrono dell’area protetta. La notizia ha fatto subito il giro dei paesi membri del Parco e soprattutto a Teggiano, paese del Vallo di Diano che ha dato i natali a San Cono, suscitando un fermo no da parte dei cittadini che contestano quanto deciso nel consiglio comunale di Castellabate e propongono San Cono come protettore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.







